Trans uccisa in via Plana, c'è un fermo: è un 42enne impiegato in banca

Il delitto si era consumato il 20 luglio. Il fermato è anche accusato di tentata strage

Investigatori davanti alla casa di via Plana, zona Sempione, dove è avvenuto il delitto

Investigatori davanti alla casa di via Plana, zona Sempione, dove è avvenuto il delitto

Milano, 24 luglio 2020 - E' stato individuato e fermato dai carabinieri il presunto responsabile dell'omicidio di Emanuel Alves Rabacchi, il transessuale brasiliano di 45anni ucciso il 20 luglio scorso con 50 coltellate in un appartamento di via Giovanni Antonio Plana, in zona Certosa, alla periferia Nord di Milano. Si tratta di un 42enne italiano, impiegato di banca. L'uomo è stato sottoposto a fermo indiziario e attualmente si trova nel carcere di San Vittore.

Il movente dell'omicidio - secondo gli elementi raccolti durante le indagini dal procuratore aggiunto Laura Pedio e dal Pm Isidoro Palma - sarebbe da rintracciare in un debito che il 42enne aveva nei confronti della vittima, molto probabilmente per prestazioni sessuali o per cessione di cocaina. 

I carabinieri, guidati dal tenente colonnello del Nucleo investigativo Antonio Coppola e dal tenente colonnello Cataldo Pantaleo, hanno effettuato riscontri sulle immagini delle telecamere di sorveglianza del palazzo e sulle utenze telefoniche dell'uomo. Proprio dalle immagini delle telecamere è stato accertato che il 42enne impiegato di banca era stato l'ultima persona ad entrare nel palazzo la sera dell'omicidio. Fondamentali anche le amiche della vittima, che hanno riconosciuto il fermato come cliente abituale di Emanuel Alves Rabacchi. Gli inquirenti hanno quindi disposto una perquisizione a casa del 42enne, durante la quale è stato trova il pugnale con cui molto probabilmente è stato commesso l'omicidio. 

Il 42enne è stato poi interrogato nella notte ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oltre che di omicidio, l'uomo è accusato anche di tentata strage per per aver lasciato aperto il rubinetto del gas della cucina della vittima nel tentativo di provocare un'esplosione e cancellare così le prove del delitto.

HA COLLABORATO: NICOLA PALMA

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