ANDREA GIANNI
Cronaca

Il medico violentatore seriale, 9 donne abusate in ambulatorio con uno ‘schema fisso’: “Privo di freni inibitori. E dà la colpa alle vittime”

Molestie e abusi, dottore 42enne laureato all’Università dell’Insubria condannato a dieci anni di carcere. I casi a San Giuliano, San Donato Milanese e a Milano

Le violenze sessuali avvenute in studi medici e ambulatori

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Milano – Una ragazza si era presentata nell’ambulatorio per una visita medica necessaria per l’esenzione dal lavoro, dovuta a una patologia di cui soffriva. Altre si sono rivolte alla guardia medica per sintomi influenzali e malesseri, come pressione alta, tachicardia o dolori all’addome. E le visite, all’improvviso, si trasformavano in un incubo, tra pesanti molestie e abusi sessuali spacciati come atti necessari per un corretto controllo.

Chi è il medico condannato

Il medico 42enne Eric Knack Azangue, originario del Camerun e laureato all’Università dell’Insubria, è stato condannato a 10 anni di reclusione per violenze sessuali aggravate nei confronti di nove giovani pazienti, avvenute in ambulatori del servizio di continuità assistenziale a San Giuliano, a San Donato Milanese e a Milano, in piazzale Bande Nere e in via Monte Palombino, zona Santa Giulia.

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Il gip Luigi Iannelli, che ha accolto la richiesta di condanna formulata dalla pm Alessia Menegazzo nel processo con rito abbreviato, ha disposto anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la sospensione per due anni dall’esercizio della professione.

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I risarcimenti alle vittime

Per le nove donne, che si sono costituite parti civili assieme all’Ats, sono state anche stabilite provvisionali tra 20mila e 30mila euro a seconda delle posizioni, come anticipo sul risarcimento. Vittime di un “violentatore seriale privo di freni inibitori”, secondo la formulazione dell’accusa, che portano ancora sulle spalle i traumi. Una donna, ascoltata nei mesi scorsi con la formula dell’incidente probatorio, ha spiegato di essere rimasta “quasi pietrificata” dopo l’accaduto. Un’altra ha attraversato un periodo di depressione e insonnia, un’altra ancora è stata costretta a ricorrere ai tranquillanti e a un percorso psicologico per superare il trauma subito.

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"Grave atteggiamento processuale”

“Nel processo sono emerse gravi condotte simili nelle loro modalità”, spiega l’avvocato Giovanni Francesco Lombardo, dello studio legale Casale-Cicu-Lombardo, legale di una delle vittime, che subito dopo le molestie aveva presentato una segnalazione all’Ats. “Riteniamo grave anche l’atteggiamento processuale dell’imputato – prosegue – che oltre a non mostrare alcun segno di resipiscenza ha cercato in alcuni casi di addossare le colpe alle vittime”.

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"Metodi fraudolenti e repentini”

Esprime soddisfazione per la sentenza anche l’avvocato Andrea Prudenzano, legale di un’altra donna. Il medico, residente a Varese, assistito dagli avvocati Giancarlo Mariniello e Antimo Giaccio, aveva respinto le accuse, presentando anche una consulenza che, secondo la difesa, dimostrerebbe la correttezza del suo operato. Si sarebbe invece servito di “metodi fraudolenti e repentini”, secondo l’accusa, per superare la “resistenza” delle vittime, che infine lo hanno denunciato, dando il via alle indagini. Il medico, tra l’altro, per una vicenda simile era già stato portato a processo due anni fa e poi assolto con rito abbreviato. I racconti messi a verbale dalle vittime hanno descritto uno schema fisso, che si sarebbe ripetuto più volte. Identiche pure le reazioni delle donne, sotto choc per quelle visite mediche trasformate in un incubo.