
Anno nero per i cigni del Garda. Nei giorni scorsi, un giovane esemplare è morto e un altro ieri è stato soccorso
Anno nero per i cigni del Garda. Nei giorni scorsi, un giovane esemplare è morto e un altro ieri è stato portato da Desenzano al Cras Valpredina del Wwf per le cure. Come denunciato da Wwf Bergamo Brescia, continuano le pratiche sbagliate di chi per passatempo o appagamento personale riempie di cibo questi animali selvatici che dovrebbero stare in natura, lontani dal traffico e dalle persone.
I cigni ormai sono addomesticati ed esposti al pericolo, i giovani sono destinati ad ammalarsi perché non più capaci di procurarsi il cibo da soli, iniziano a indebolirsi e a non reggersi sulle proprie zampe per poi iniziare un triste calvario. "Non date cibo agli animali selvatici – è l’appello – e se vedete chi lo fa chiamate la polizia locale: il gesto è sbagliato e vietato per legge".
A questo si aggiungono i pericoli in acqua: molti animali restano feriti da esche o lenze da pesca. "La dipendenza dall’uomo – spiega Paolo Zanollo, referente Wwf Bergamo Brescia – li ha abituati a frequentare luoghi troppo antropizzati, esposti a pericoli e malattie. Cibo non idoneo, attacchi da cani liberi, investimenti, incapacità di procurarsi naturalmente il proprio cibo, sono le cause che nuocciono a questi selvatici". Analoghi i problemi per gli uccellini, a cui i clienti dei bar si divertono a dare patatine e noccioline durante gli aperitivi. "Questi alimenti, soprattutto se salati o con additivi, sono dannosi. Il pane si gonfia nello stomaco degli uccelli e non fornisce i nutrienti necessari, mentre il cibo salato può disidratarli e causare problemi", ricorda il Wwf, che invita i gestori a togliere subito le cibarie dai tavoli, liberati dai clienti.