
Il ponte San Michele è un'imponente opera d'ingegneria che però ora risente del passare degli anni
Paderno d'Adda (Lecco), 15 maggio 2025 – Corsa contro il tempo per costruire un rimpiazzo del ponte San Michele sull'Adda, tra Paderno, sulla sponda lecchese, e Calusco, su quella Bergamasca. Lo storico ponte, che ha quasi un secolo e mezzo, reggerà fino al 2030, poi dovrà essere chiuso al traffico ferroviario e a quello veicolare. Sul ponte, che è a due livelli, passa infatti sia la linea ferroviaria Milano – Bergamo via Carnate, sia la Sp 54 in provincia di Lecco e la Sp 166 in provincia di Bergamo. Nonostante il ponte sia stato consolidato tra il 2018 e il 2020 con un intervento da 20 milioni di euro, dopo essere stato chiuso all'improvviso, non reggerà ancora a lungo, a causa delle vibrazioni e del peso provocato dal continuo via vai di auto e di convogli ferroviari.
Le tre ipotesi
Per sostituirlo e garantire i collegamenti ci sono tre ipotesi. “Un nuovo unico ponte in stretto affiancamento all'esistente, con la linea ferroviaria, ma a doppio binario, al livello inferiore e il piano carrabile a due corsie su quello superiore, come il viadotto attuale – spiega Daniele Mari, ingegnere di Rfi referente del progetto -. Un ponte viario più a nord verso Imbesrago, e uno ferroviario 3 chilometri più a sud, che comporterà però una variante del tracciato della linea ferroviaria e quindi uno spostamento delle stazioni di Calusco e Paderno, e uno viario a nord verso Imbersago. Infine un mix: un nuovo ponte ferroviario in stretto affiancamento a quello attuale per non spostate linea e stazioni, e la variante ferroviaria a nord”. Hanno costi e tempistiche differenti.
Il dibattito pubblico
Per scegliere la soluzione ritenuta migliore è stato avviato un procedimento di Dibattito pubblico. "Una percorso di informazione, partecipazione e confronto su un'opera di interesse strategico per raccogliere osservazioni e proposte", spiega la responsabile Rosa Pannetta. Possono parteciparvi i rappresentanti istituzionali, ma anche i portatori di interesse e i cittadini riuniti in associziazioni e comitati. Verranno raccogliere le osservazioni e le proposte pert migliorare la soluzioni tecnicamente e socialmente più sostenibile da realizzare. Il primo incontro di confronto è in programma giovedì 22 maggio alle 10 a Palazzo Lombardia. È stato anche attivato un sito internet del Dibattito pubblico: www.dpnuovopontesanmichele.it, su cui è possibile consultare anche la documentazione.

Le tempistiche
La fase del Dibattito pubblico dovrebbe chiudersi entro novmebre, poi comincerà l'iter per la progettazione vera e propria e la costruzione del nuovo o dei nuovi ponti: a inizio 2026 l'attività negoziale per un possibile concorso di idee; l'avvio dell'iter autorizzativo; entro il 2028 la progettazione definitiva; nel 2029 l'inizio dei lavori. A seconda delle soluzioni previste, il taglio del nastro inaugurale non avverrà prima della fine del 2033, in teoria fuori tempo massimo, rispetto alla “scadenza” del ponte. Potrebbero però essere adottate delle soluzioni a seconda della stato di avanzamento dei lavori per “prolungare” ulteriormente la vita del vecchio ponte San Michele, prima di dismetterlo e sostituirlo definitivamente. Il ponte San Michele potrebbe poi essere trasformato in percorso ciclabile, oltre che in attrazione turistica.
L'assessore regionale
Ilaria Terzi, assessore regionale a Infrastrutture e opere pubbliche, invita a fare in fretta e annuncia la possibile nomina di un commissario per velocizzare i tempi ed evitare che i collegamenti tra Lecchese e Isola bergamasca restino di nuovo interrotti per la chiusura del ponte senza che prima sia pronta l'alternativa.
“L'obiettivo è lavorare insieme, collaborando in modo propositivo per arrivare quanto prima alla realizzazione dell'opera. Regione Lombardia solleciterà il Ministero per il reperimento dei fondi mancanti e per richiedere il commissariamento dell’intervento, così da accelerare il percorso e contenere i tempi”. Indipendentemente dalle soluzioni scelte, il nuovo ponte ferroviario sarà a doppio binario e quello viario a doppia corsia. I treni potranno marciare a velocità normale rispetto al limite attuale del 15 km/h. Si stima potranno transitare fino a 108 treni regionali e 36 treni merci al giorno.

Il sindaco di Paderno d'Adda
“Come sindaco del Comune di Paderno d'Adda sono molto preoccupato di un dibattito pubblico che viene avviato senza fornire il quadro completo delle infrastrutture viarie necessarie e connesse – esprime timori Gianpaolo Torchio, primo cittadino padernese -. In nessuna delle tre opzioni presentate viene indicato come potrebbero essere gestiti i flussi di traffico che sappiamo essere destinati a triplicare e a portare più di 2mila mezzi pesanti a ridosso, se non dentro ai nostri centri abitati. So che questa è la preoccupazioni di tanti sindaci dei paesi a noi vicini. Un nuovo ponte tra l'sola bergamasca e la Brianza serve, in primo luogo per garantire trasporti ferroviari migliori di quelli attuali sulla nostra linea. La sua realizzazione non può essere però pensata fuori dalla gestione della viabilità e del traffico conseguenti”. Un nuovo ponte unico accanto al San Michele inoltre impedirebbe che venga riconosciuto patrimonio Unesco.
Il sindaco di Calusco d'Adda
Il sindaco di Calusco d'Adda Michele Pellegrini teme invece che le alternative non siano pronte in tempo. “Durante la precedente chiusura, molte attività imprenditoriali e commerciali sono fallite a causa della mancanza di clienti per il blocco stradale – sostiene –. Non deve e non può accadere”. Tra le ipotesi, lui preferisce la prima, quella di un unico ponte ferroviario e viario accanto al ponte attuale: “Intanto si eviterebbe di spostare le stazioni ferroviarie, che equivarrebbe e renderle inutili o a tagliare fuori Calusco. E poi, paradossalmente, da noi il traffico dei mezzi pesanti potrebbe diminuire, poiché attualmente i camion non possono passare sul San Michele, mentre dopo potrebbero proseguire verso il Meratese senza dover tornare indietro e attraversare di nuovo il paese”.
La storia del ponte
Il ponte San Michele sull'Adda tra Paderno d'Adda e Calusco d'Adda è stato costruito tra il 1887 e il 1889. È lungo 266 metri e svetta per 85 metri sul livello del fiume sottostante, l'Adda. Quando è stato innalzato era il più grande ponte ad arco del mondo. Pesa oltre 2.500 tonnellate. Per costruirlo sono stati impiegati un esercito di 470 operai. Lo tengono insieme più di 100mila chiodi e rivetti ribattuti tutti a mano.
Per collaudarlo venne fatta circolare avanti e indietro prima a 25, poi a 35 e infine a 45 chilometri orari una tradotta composta da 3 locomotive da 83 tonnellate l'una e trenta vagoni più pesante addirittura di tutto il ponte. Tra realizzazione e progettazione è costato 2 milioni di lire dell'epoca: 1.850.000 lire per la costruzione e altre 128.717,50 per le opere preliminari. Al cambio e alla rivalutazione attuale l'importo sarebbe di circa 10 milioni di euro.