
Un convoglio in transito sul ponte sulla linea Lecco-Bergamo
Paderno d’Adda (Lecco), 12 maggio 2025 – Nel 2026 il concorso di idee internazionale, nel 2027 il progetto, nel 2029 i lavori e nel 2033 il taglio del nastro inaugurale del futuro nuovo ponte San Michele. A dettare i tempi per il rimpiazzo del vecchio San Michele, che ormai ha superato i 136 anni e non regge quasi più, nonostante sia stato di recente restaurato e consolidato da cima a fondo, sono i tecnici di Rfi, che hanno fretta di realizzate l’opera, prima di dover nuovamente chiudere lo storico viadotto senza che sia ancora pronto quello nuovo.
O quelli nuovi. Non è stata infatti ancora definita la soluzione definitiva. Sul tavolo ci sono tre proposte: un nuovo ponte unico, sia viario, sia ferroviario, come quello attuale e accanto ad esso, che al momento sembra la soluzione più gettonata in Regione e al Ministero; un ponte solo viario e un ponte solo ferroviario con una variante del tracciato della linea ferroviaria, che comporterebbe lo spostamento delle stazioni di Paderno d’Adda e Calusco; un ponte viario e uno ferroviario, ma entrambi vicini a quello attuale.

Portatori d'interessi
A dettare la strada da seguire, e la ferrovia, saranno gli amministratori pubblici, da quelli nazionali, fino a quelli locali, ma anche i cosiddetti portatori di interessi. Potranno dire la loro pure ambientalisti, attivisti di comitati e volontari di associazioni, poiché l’intervento è previsto all’interno di un parco regionale, il Parco Adda Nord, e a ridosso di un monumento nazionale, cioè il ponte San Michele.
La contrarietà e i timori
Per questo hanno già espresso contrarietà all’ipotesi di un ponte unico vicino a quello attuale: deturperebbe il San Michele, che era candidato a diventare una meraviglia moderna del mondo, porterebbe traffico, soprattutto di mezzi pesanti, nei centri abitati della zona e sfregerebbe la valle dell’Adda. È in fase di realizzazione pure un sito internet per favorire la partecipazione alla scelta e il dibattito: www.dpnuovopontesanmichele.it. Anche il sindaco di Paderno Gianpalo Torchio è contro un ponte unico: “Moltiplicherà per 2 volte e mezzo il traffico giornaliero sulle nostre strade e avrà impatti pesantissimi in termini paesaggistici”. Meglio semmai solo il ponte ferroviario accanto al San Michele e quello viario, con le relative strade di accesso, altrove, più lontano.