Dalla Grande Brera un indotto di 520 milioni di euro per Milano generato da turisti e comitive, “e potrà salire a 1 miliardo e mezzo”

La cultura come volano per l’economia di un intero territorio. Ecco come il grande polo museale oggi arricchito dalle nuove sale di Palazzo Citterio genera benefici per l’intera città e la sua area metropolitana

Un selfie davanti alla "Fiumana" di Pellizza da Volpedo; a destra Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera e e della Biblioteca Braidense

Un selfie davanti alla "Fiumana" di Pellizza da Volpedo; a destra Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera e e della Biblioteca Braidense

Milano, 18 giugno 2025 – La Grande Brera è in grado di generale 520 milioni di indotto a Milano. È questa la stima della ricerca realizzata da Makno sull'impatto del nuovo brand del complesso che riunisce Pinacoteca di Brera, Accademia, Osservatorio astronomico, orto botanico, Istituto lombardo di Scienze e Lettere e – dallo scorso 7 dicembre –  Palazzo Citterio, che ospita la collezione di opere del Novecento e contemporanee. Il nuovo nome, ha stabilito la ricerca presentata oggi alla presenza, fra gli altri, degli assessori lombarda e milanese alla Cultura Francesca Caruso e Tommaso Sacchi, ha eliminato la confusione che il semplice termine Brera creava, visto che era utilizzato indifferentemente per l'Accademia e la Pinacoteca. 

Una delle nuove sale di Palazzo Citterio
Una delle nuove sale di Palazzo Citterio

Il simbolo di una città e di una regione 

"Lo studio di Makno certifica la mia visione iniziale di immaginare la Grande Brera – ha spiegato il direttore Angelo Crespi – non semplicemente come un ampliamento dello spazio fisico della Pinacoteca con l'apertura di Palazzo Citterio a dicembre 2024, ma anche un allargamento concettuale, un nuovo modo di comunicare con un brand innovativo l'unicità e la forza di un luogo straordinario che interpreta alla perfezione il dinamismo di Milano, della Grande Milano e della Regione Lombardia". 

L'inaugurazione della Grande Brera con le nuove sale espositive di Palazzo Citterio risale al dicembre 2024
L'inaugurazione della Grande Brera con le nuove sale espositive di Palazzo Citterio risale al dicembre 2024

La stima  

Per stimare nel medio termine un valore di 520 milioni (che potrà arrivare a un miliardo e mezzo) per l'indotto della Grande Brera, Makno ha realizzato un algoritmo che ha tenuto, fra l'altro, conto del valore artistico culturale del complesso, del suo valore come luogo fisico, dell'espansione delle relazioni, della flessibilità e del rapporto con il contesto metropolitano, inteso come area in cui gravitano nove milioni di persone.  

Una sala di Palazzo Citterio, dove sono in massima parte esposte opere dell'Ottocento e del Novecento
Una sala di Palazzo Citterio, dove sono in massima parte esposte opere dell'Ottocento e del Novecento

L’immagine di Milano nel mondo  

“La Grande Brera – ha sottolineato l’assessore Caruso – non è solo un polo culturale, ma un sistema integrato, un modello di governance e un brand riconosciuto a livello internazionale. È un patrimonio vivo che genera valore economico, culturale e sociale. Rafforza l’identità della Lombardia e la proietta tra le capitali culturali più dinamiche d’Europa. Una realtà che unisce arte, scienza, formazione ed educazione in una rete di eccellenze in grado di parlare al mondo intero e rafforzare l’immagine della Lombardia nel mondo”.

Una mostra dedicata ad Antonio Canova ospitata a Brera
Una mostra dedicata ad Antonio Canova ospitata a Brera

"L'impatto finale – ha precisato il direttore di Makno, Mario Abis –, si determinerà entro un anno quando si stabilizzerà il flusso dei pubblici multipli per struttura e motivazioni alle visite. La Grande Brera in questo modello può essere assunta da esempio di come una struttura culturale diventi un motore dell'allargamento virtuoso di una città che è anche una grande città metropolitana, Milano, di oltre 9 milioni di abitanti, fra le prime 10 al mondo per qualità e complessità".  

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I numeri della Pinacoteca 

La forza della Pinacoteca di Brera e il suo immenso valore nell’ambito del patrimonio culturale della città sono del resto racchiusi nei suoi numeri e nella sua storia. Istituita nel 1776 da Maria Teresa d’Austria, vanta una superficie espositiva di oltre 24mila metri quadrati e oltre 500 opere-capolavori della storia dell’arte italiana ed europea, ma possiede un patrimonio complessivo di oltre 1.700 dipinti. Dal 2024, dopo oltre mezzo secolo d’attesa, si è aggiunta la nuova “costola” rappresentata da Palazzo Citterio, dove si affiancano a capolavori dell’arte antica collezioni di arte moderna e contemporanea, come le prestigiose raccolte Jesi e Vitali, che includono opere di Boccioni, Modigliani, Morandi e Picasso.