Guai a sparare sulla Croce Rossa, purché a sparire non sia il cibo. Nella fattispecie, quello destinato alle famiglie in difficoltà di Cantù e dintorni. Parliamo di spezzatino di vitello, carne in gelatina, barattoli di marmellata, succhi di frutta, mortadella e altri generi alimentari trovati in quantità negli appartamenti di 8 volontari della sezione locale della più grande organizzazione di assistenza al mondo. Che il cibo in questione sia stato usurpato dai “crocerossini” brianzoli nessuno può al momento affermarlo ma l'ipotesi di peculato avanzata dalla Procura costringerà gli insospettabili indagati a giustificare l'indebita scorta a domicilio. Auguriamoci per il bene della famiglie realmente indigenti e per la tradizione specchiata della Croce Rossa che si tratti soltanto di un grande equivoco o di un semplice problema logistico. Del resto, come canta Baglioni, tra sparare e sparire è sempre meglio sperare.
Editoriale e CommentoTra sparare e sparire...