
L'orso si muove nell'area di confine fra Bresciano e provincia autonoma di Trento
Bagolino, 26 luglio 2025 – Un orso affamato e particolarmente vorace sta seminando preoccupazione tra gli allevatori della Valsabbia, in particolare tra quelli della zona del Bruffione, al confine tra Lombardia e Trentino.
La sua preda preferita? Gli asini. Ne ha uccisi ben sei in meno di un mese, non interessandosi – almeno così sembra – invece a pecore, capre, vacche e alveari, animali spesso preda di altri esemplari nel passato.
L’orso, che si muove soprattutto di notte, ha preso di mira le malghe dove in estate vengono portati al pascolo gli animali d’allevamento. La sua strategia è sempre la stessa: uccide un asino, ne sbrana alcune parti e abbandona la carcassa, probabilmente con l’intenzione di tornarci. I pastori, seguendo il protocollo, denunciano subito i danni e fanno rimuovere i resti per le analisi. Come prevede la normativa riceveranno un indennizzo.
Se da un lato l’espansione degli orsi è un successo ecologico legato al progetto di ripopolamento Life Ursus promosso dal Parco naturale Adamello Brenta in collaborazione con la provincia autonoma Trentino, dall’altro gli allevatori faticano a gestire le incursioni. Gli stessi proprietari del bestiame spesso, pernottano nelle malghe e talvolta si muovono all’aperto: la possibilità di incontrare un plantigrado non è poi così remota. Gli avvistamenti, intanto, si moltiplicano in varie zone della provincia di Brescia: Valcamonica, Valtrompia e nel Parco Alto Garda Bresciano. Ssegno che la popolazione di orsi sta riconquistando il territorio. Ma se per alcuni è una vittoria della natura, per chi lavora in quota è una sfida quotidiana.