
Un esemplare di Popillia japonica, tarlo asiatico
Paratico (Brescia), 11 giugno 2205 – Un nuovo invasore alieno sbarca sul lago d’Iseo. Dopo il cinipide del castagno, diffusosi tra Iseo e Pisogne e ora quasi debellato, e il bostrico, che sta falcidiando i boschi di Pisogne. Da mesi ormai le piante del basso Sebino soffrono a causa del tarlo asiatico (Anoplophora glabripennis) finito nel mirino del Servizio Fitosanitario Regionale, che ha dichiarato Paratico "area delimitata": la quinta in Lombardia dopo Trescore Balneario, Ghisalba, Treviolo e Grumello del Monte.
Il Sebino, al momento, è l’unica zona colpita in provincia di Brescia. Per contenere l’infestazione, la Regione ha tracciato un perimetro di 100 metri attorno alle piante infette e una zona cuscinetto di 2 km. I tecnici, dopo aver identificato il parassita, hanno ordinato l’abbattimento di 55 alberi nel centro storico di Paratico, soprattutto aceri, tra lungolago, parchi Oselanda e Tengattini e l’area ex Montalto.
L’azione rientra nel regolamento Ue contro i parassiti alieni. Per coordinare la risposta, Regione Lombardia e Comune di Paratico hanno convocato per mercoledì 18 giugno 11 sindaci del Sebino e della Franciacorta tra qui quelli di Iseo, Corte Franca, Capriolo e Sarnico. I
l tarlo asiatico, originario della Cina, attacca legno e foglie, portando al disseccamento degli alberi in pochi anni. La sua diffusione, se non controllata, potrebbe creare seri danni ai boschi e ai giardini del basso lago d’Iseo e dell’adiacente zona vinicola nota come Franciacorta.