
L’incontro organizzato da Coldiretti Brescia, per fare il punto sull’annata vinicola Tra i partecipanti, la presidente Laura Facchetti, il vice Silvano Brescianini il direttore Andrea Repossini e alcuni viticoltori delle aziende agricole bresciane
Appuntamento nel 2050 per stappare dei Franciacorta eccezionali, tra 25 anni: parola di Silvano Brescianini, vicepresidente di Coldiretti Brescia, ieri all’incontro sull’annata vinicola del 2025. Se le condizioni meteo non riserveranno brutte soprese, i vini prodotti nel Bresciano saranno eccellenti. "Questo anno caratterizzato da montagne russe climatiche – ha spiegato Simone Frusca, responsabile dell’ufficio tecnico di Coldiretti Brescia – è stato ottimale per i vini: primavera fresca e con abbondanti piogge, giugno straordinariamente caldo e un luglio temperato, che ha frenato la maturazione. E in queste ultime settimane, un volano termico giorno-notte che ricorda gli anni ’80-’90 e farà produrre, probabilmente, ottimi bianchi e in alcune zone grandi rossi, anche da invecchiare".
Ottimismo e fiducia sono i sentimenti con cui i viticoltori si preparano alla vendemmia in tutte le zone: Valcamonica, Franciacorta, Lugana, Garda/Valtenesi, Capriano del Colle e Botticino. La raccolta, tranne che in alcune zone, inizierà dopo Ferragosto, come un tempo. "Da noi si inizierà per Ferragosto – ha spiegato Andrea Arici dell’azienda agricola Colline della Stella –: le nostre vigne si trovano anche a 300 metri di altezza in collina e molte hanno più di 20 anni. I presupposti sono promettenti. Vedremo se il tempo ci asseconderà per altre due settimane".
I presupposti sono rosei un po’ ovunque, come ha confermato Davide Lazzari, da Capriano del Colle: "Le temperature sono rimaste molto elevate solo due settimane a cavallo di giugno e luglio, questo ha permesso di mantenere fredda l’argilla rossa dei nostri suoli e ottime le condizioni di maturazione delle uve". Conferme arrivano dal direttore di Coldiretti Brescia Andrea Repossini e dalla presidente Laura Facchetti: "Quella che inizierà a breve si preannuncia una vendemmia tra le migliori degli ultimi anni – commenta Facchetti – con una qualità che premia il lavoro, la resilienza e la capacità di adattamento dei nostri viticoltori. Il mercato italiano del vino vive una fase di rallentamento, a Brescia invece il quadro è più solido, con vendite in volumi in lieve flessione ma con il valore dell’uva e delle bottiglie leggermente cresciuto". Qualche pensiero dai dazi Usa. "Siamo al lavoro per evitare i danni dei dazi e non farli soffrire alla viticoltura – spiega Brescianini – il 15% non è un dato positivo".