REDAZIONE BRESCIA

Eros Fiammetti, è morto a 93 anni il fotografo interprete del realismo poetico in bianco e nero

L’artista dell’immagine, la cui opera è stata premiata in Italia e all’estero, si è spento nella sua casa a Brescia, dove è stata aperta la camera ardente. Cordoglio in città. Lunedì i funerali

Eros Fiammetti nell'immagine della copertina del libro "Ma questa è un'altra storia", sua autobiografia

Eros Fiammetti nell'immagine della copertina del libro "Ma questa è un'altra storia", sua autobiografia

Brescia, 26 luglio 2025 – Eros Fiammetti, fotografo tra i più autentici interpreti del realismo poetico del secondo Novecento, è morto all'età di 93 anni a Brescia, città dove era nato il 17 aprile 1932.

Gli inizi e l'evoluzione artistica

Attivo fin dagli anni '50, Fiammetti ha attraversato decenni di storia con l'obiettivo puntato sull'umanità semplice, raccontando attraverso la fotografia la vita vera, quella che scorre nei cortili, nei paesi, nei volti segnati dal tempo. Con il suo stile rigoroso, sempre in bianco e nero e sempre stampato personalmente in camera oscura, Fiammetti ha saputo coniugare il neorealismo italiano a una visione profondamente etica della fotografia: per lui, l'immagine era racconto, memoria e responsabilità.

Riconoscimenti e opere

La sua opera è stata premiata in Italia e all'estero, tra cui l'onorificenza Afiap (Artiste de la Fédération Internationale de l'Art Photographique) ricevuta nel 1964, e la Targa d'Oro dell'Accademia d'Italia nel 1985.

Nel corso della sua lunga carriera, Fiammetti ha pubblicato su riviste specializzate come Ferrania, Popular Photography e Grafo-AB, e ha firmato importanti volumi tra cui "Mezzo secolo in bianco e nero" (Il Bianconero, 2007) e l'autobiografia "Ma questa è un'altra storia" (Grafo, 2022), vero testamento umano e artistico.

Sue opere fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche, tra cui, dal 2018, anche quella del Metropolitan Museum of Art di New York.

Esposizioni a Brescia e influenza

A Brescia, città dove ha sempre vissuto e lavorato, ha esposto in numerose personali, tra cui le recenti "Il colore del bianco e nero" (Museo Nazionale della Fotografia, 2014) e "Eros Fiammetti 1950-1970. Lo sguardo bresciano sull'Italia che cambia" (Macof, 2019).

Fondatore e presidente dell'associazione Il Biancoenero, ha formato generazioni di fotografi, trasmettendo loro la convinzione che non serva un'attrezzatura costosa per creare grandi immagini, ma saper osservare, pensare, ricordare. "La fotocamera viene dopo", scriveva.

Il cordoglio della città

“Con dolore e gratitudine oggi salutiamo il nostro Eros Fiammetti, un Maestro della fotografia e dell’anima, un uomo che ha saputo vedere oltre il visibile e restituircelo in immagini che parlano ancora — e parleranno a lungo — del nostro tempo, della nostra terra, di ciò che siamo stati” hanno scritto sui social i componenti dell’associazione Il Biancoenero. “Fondatore del Gruppo dei Tre Archi e anima del Biancoenero, Eros ha attraversato la vita bresciana con uno sguardo lucido, partecipe, profondamente umano. Con la sua visione limpida, ha raccontato l’umanità nel suo quotidiano, nei suoi silenzi, nei suoi gesti più autentici. Fotografava per dare voce a ciò che spesso passa inosservato: le emozioni taciute, le storie semplici, la verità nascosta nei volti. Ogni suo scatto è un atto di ascolto e rispetto, un frammento di tempo trasformato in memoria, in poesia visiva. Diceva: *«Le opere più vere e profonde nascono dalla mente: la macchina fotografica arriva dopo». In queste parole c’è tutto il senso della sua arte: un pensiero prima dell’immagine, un’etica prima dell’estetica, uno sguardo che non si limitava a osservare, ma comprendeva, accoglieva, restituiva senso”. "Sono molto addolorata, lo conoscevo bene, era una persona eccezionale, con molto talento e una grande umanità”, ha dichiarato la sindaca di Brescia Laura Castelletti, unendosi con la giunta al cordoglio della famiglia.

Fiammetti, camera ardente e funerali

La camera ardente per Eros Fiammetti è allestita presso l'abitazione in Traversa 4ª n. 66, a Brescia. I funerali avranno luogo lunedi 28 luglio alle ore 10.30 nella Parrocchia di S. Giuseppe Lavoratore, quindi proseguiranno per il Tempio crematorio.