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Varese: morta Maud Ceriotti Giaccari, videoartista e pioniera di tv e radio private

Con il marito Luciano Giaccari accumulò un archivio di registrazioni fromato soprattutto da performance artistiche e musicali. Il patrimonio, recentissimamente, è stato acquisito dalla Biennale di Venezia

Maud Ceriotti (a sinistra con il marito Luciano Giaccari), fra i pionieri della videoarte in Italia

Maud Ceriotti (a sinistra con il marito Luciano Giaccari), fra i pionieri della videoarte in Italia

Varese, 26 luglio 2025 – Solo qualche giorno fa aveva ricevuto l’ultimo riconoscimento alla sua attività artistica. Varese piange Maud Ceriotti, videoartista e pioniera, insieme al marito Luciano Giaccari, dell’utilizzo e della diffusione delle immagini filmate a fini artistici o, comunque, pubblici. È morta nella notte all’ospedale di Circolo, dove si trovava ricoverata da qualche giorno. Aveva 86 anni. Ceriotti e Giaccari – coppia fissa fino alla morte di lui, nel 2015 – negli anni ‘60 fondarono a Luvinate lo studio 970/2, laboratorio artistico e videoteca.

Successivamente si cimentarono – sempre con spirito genuinamente underground – nel campo dell’emittenza privata, quando nel 1974 crearono la rete via etere Rtl (nessun rapporto con l’attuale network radio), diventata in seguito Etl – Emittente televisiva locale – Varese Video.

Ceriotti, intanto, curava per Radio Varese insieme al marito, il programma “La rubrica di Maud”, in cui si affrontavano temi politici, sindacali, economici e culturali declinati al femminile. Sempre per Radio Varese – emittente che schierò, fra i conduttori, anche il futuro ministro leghista Roberto Maroni – i due realizzarono un’intervista all’attore Ugo Tognazzi.

Il patrimonio

Negli anni Maud Ceriotti e Luciano Giaccari accumularono un patrimonio audio e video formato di registrazioni di performance, happening, concerti, spettacoli e altre esibizioni live di artisti legati alle avanguardie come Joan Jonas, Vito Acconci, il gruppo del Living Theatre, Robert Wilson, Gina Pane, Lucinda Childs. 

A lungo, insieme e poi Maud da sola dopo la scomparsa di Luciano, cercarono di trovare una collocazione fisica varesina al loro sterminato archivio, così che potesse essere agevolmente consultato da studiosi e visitato da studenti e scolaresche. Non ci sono riusciti, nonostante i numerosi tentativi e le manifestazioni di interessamento arrivate da più parti.

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Il trasloco

E così l’archivio Giaccari-Ceriotti traslocherà fuori Varese: è di qualche giorno fa, infatti, la notizia che tutto il materiale è stato incluso nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia

Frutto di oltre 40 anni di lavoro pionieristico nella produzione e nella documentazione audiovisiva delle arti, l’Archivio Giaccari rappresenta una delle raccolte più ampie e articolate di video d’artista in Italia e in Europa. L’accordo tra Maud Ceriotti Giaccari, erede e unica proprietaria del fondo, e la Biennale di Venezia prevede un programma integrato di acquisizione, riordino, restauro e digitalizzazione. La catalogazione riguarderà i videotape e i materiali cartacei ed editoriali, le attrezzature d’epoca, i dipinti e le sculture che completano l’universo polimaterico dei Giaccari. 

Ceriotti è riuscita, prima di morire, a concretizzare il progetto dell’individuazione di una sede per un repertorio preziosissimo, ma non riuscirà a vedere l’esito finale dell’opera di catalogazione. 

Le reazioni

Fra i primi a ricordare la figura di Maud Ceriotti il sindaco di Varese Davide Galimberti e l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia. “Nel ricordare la lungimiranza artistica di Maud”, si legge in una nota, i due esponenti dell’Amminisrazione comunale, “sottolineano l'importanza dell'accordo recentemente raggiunto tra Matilde Ceriotti e la Biennale di Venezia, d'intesa con il Comune di Varese, per la valorizzazione della collezione Giaccari. Tale scelta consentirà di conservare una prestigiosa collezione varesina ed intensificare le collaborazioni di mostre ed eventi sul territorio con un'istituzione come la Biennale di Venezia”.

Cordoglio è stato espresso anche dai portavoce della Biennale di Venezia. “Con la scomparsa di Maud Giaccari - scrivono – perdiamo una generosa custode della memoria artistica d'avanguardia del secondo Novecento. La sua sensibilità e tenacia continuerà a vivere nei documenti, nei video e nelle testimonianze che, con lungimiranza, ha scelto di affidare al nostro Archivio".