Caso Yara, dalla scomparsa al processo Bossetti: tutte le tappe della vicenda

Il caso della scomparsa e omicidio di Yara Gambirasio arriva l'1 luglio alla sentenza di primo grado al tribunale di Bergamo. Massimo Bossetti è da un anno l'unico imputato, da due in carcere

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Bergamo, 29 giugno 2016 - E' arrivato alla prima sentenza il caso Yara Gambirasio, la ginnasta 13enne per il cui omicidio Massimo Bossetti è in carcere da due anni (arrestato il 16 giugno 2014), unico imputato dell'omicidio pluriaggravato, consumatosi il 26 novembre 2010. Il processo in primo grado si tiene nella Corte d’Assise di Bergamo, presieduta dal giudice Antonella Bertoja. La pubblica accusa è portata avanti dal pm Letizia Ruggeri, mentre l'imputato è difeso dagli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini. Una dolorosa vicenda per la famiglia Gambirasio che dura ormai da quasi sei anni. Le parti civili sono rappresentate dall'avvocato Enrico Pelillo, per Fulvio e Keba Gambirasio; Andrea Pezzotta per Maura Panarese (madre di Yara); Carlotta Biffi per Massimo Maggioni, secondo l'accusa calunniato da Bossetti. Queste dunque le tappe relative all'omicidio di Yara, dal giorno della scomparsa alla camera di consiglio per la sentenza a carico di Massimo Bossetti, prevista per venerdì 1 luglio 2016:

26 novembre 2010: Yara Gambirasio, 13 anni, scompare a Brembate di Sopra, nel Bergamasco. Ha lasciato la palestra in cui pratica la ginnastica ritmica ad appena 700 metri da casa e di lei si perdono le tracce. Dal suo telefonino parte un sms di risposta a un'amica. Alle 18.47 il suo telefonino viene agganciato dalla cella di Mapello, un comune distante circa tre chilometri da Brembate, poi la traccia scompare.

5 dicembre: il marocchino Mohamed Fikri (nella foto a destra, ndr), che lavora in un cantiere edile di Mapello é fermato a bordo di una nave diretta a Tangeri. Contro di lui un'intercettazione ambientale in cui sembraMohamed Fikri (DePascale)affermi 'Allah perdonami non l'ho uccisa'. Ma la traduzione era sbagliata. ohamd Fikri si proclama innocente. Riesce a dimostrare che le sue vacanze in Marocco erano programmate da tempo e che non stava fuggendo.  La sua posizione sarà archiviata perchè risulterà del tutto estraneo alla vicenda.

12 dicembre 2010 -  La mamma di Yara parla per la prima volta e in un'intervista e dice di sentire ''un grande affetto attorno alla sua famiglia''.

Il luogo in cui è stato ritrovato il corpo di Yara Gambirasio a Chignolo d'Isola6 febbraio 2011: Il corpo di Yara, a tre mesi esatti dalla scomparsa, è ritrovato in un campo a Chignolo d'Isola, una decina di chilometri da Brembate (Bergamo). È stata uccisa sul posto, con alcune coltellate ma è morta anche per il freddo.

28 maggio 2011 -  E' il giorno dell'addio a Yara. In migliaia si ritrovano al palazzetto dello Sport per assistere ai suoi funerali. Viene letto anche un messaggio del Presidente della Repubblica.

15 giugno 2011: Gli investigatori isolano una traccia di Dna maschile sugli slip della ragazza che, a differenza degli altri tre già esaminati, non sarebbe suscettibile di contaminazione casuale. Si tratterebbe quindi de Dna dell'assassino. Un profilo genetico che non figura però tra i 2.500 raccolti in quei mesi dagli investigatori.

18 settembre 2012: Nasce ufficialmente la 'pista di Gorno'È estratto da una marca da bollo su una vecchia patente il Dna di Giuseppe Guerinoni, di Gorno sposato e padre di due figli, morto nel 1999, simile a quello trovato sul corpo di Yara. Un Dna che, comparato con il nucleo famigliare dell'uomo, non porta ad alcun risultato; da qui l'ipotesi degli investigatori che esista un suo figlio illegittimo.

7 marzo 2013 - Viene riesumata la salma di Giuseppe Guerinoni, il bergamasco di Gorno morto nel 1999 che, secondo gli inquirenti, sarebbe il padre biologico dell'assassino. La salma viene sottoposta a tutti gli accertamenti del caso, come disposto dalla Procura.

10 aprile 2014 - La consulenza dell'anatomopatologa Cattaneo (nella foto a destra) fuga i dubbi, peraltro sollevati dalla famiglia di Yara, sulla corrispondenza del Dna con quello di Giuseppe L'anatomopatologa Cristina Cattaneo sul campo di Chignolo d'Isola per il caso YaraGuerinoni. L'assassino di Yara è un suo possibile figlio illegittimo. Di recente, senza alcun risultato, quel Dna era stato comparato con quello di donne che frequentavano Salice Terme, nel Pavese. Una località climatica che l'autista aveva frequentato negli anni in cui avrebbe potuto avere un figlio illegittimo. 16 giugno 2014: È arrestato Massimo Giuseppe Bossetti, all'epoca 43 anni, muratore di Mapello, sposato e padre di tre figli. Due giorni prima gli era stato prelevato il Dna con il trucco di un falso controllo dell'etilometro. Il suo Dna era risultato coincidere con quello di Ignoto 1. A lui gli investigatori erano giunti attraverso la madre, Ester Arzuffi, che, secondo l'accusa, aveva avuto una relazione con Guerinoni. 27 aprile 2015: Bossetti è rinviato a giudizio davanti ai giudici della Corte d'assise di Bergamo. È accusato di omicidio ma anche di calunnia ai danni di un suo collega di lavoro verso il quale avrebbe cercato di indirizzare le indagini. Da sinistra, Yara Gambirasio, Letizia Ruggeri e Massimo Bossetti3 luglio: Comincia il processo: la difesa dell'imputato chiede 700 testimoni che saranno poi sfoltiti dalla Corte 11 marzo: Bossetti si sottopone all'esame del pm, si proclama innocente e dice di aver pensato che Yara Gambirasio «era stata uccisa per mettermi nei guai». 22 aprile: La Corte non concede ulteriori accertamenti sul Dna e altre prove chieste dalla difesa. Per i giudici non sono superflui al fine della decisione. 13 maggio: Il pm Letizia Ruggeri (nella foto a sinistra) chiede per Bossetti l'ergastolo e sei mesi di isolamento diurno. 20 maggio: Parlano le parti civili che chiedono a Bossetti di "confessare e liberarsi la coscienza" e un risarcimento pari a tre milioni e 249 mila 230 euro. 10 giugno: intervengono i difensori di Bossetti (nella foto a destra) per chiederne l'assoluzione: «Questo imputato in diritto sarebbe già assolto» ma entrano in gioco «altre questioni: una bambina che non c'è BOSSETTI_PROCESSO_12525355_132402più, anni di indagini e qualcuno vorrebbe utilizzare questo processo per propaganda forcaiola. 1 luglio: Sarà letta la sentenza a carico di Bossetti. Senza telecamere (LEGGI) a tutela dei giudici popolari dopo che sono state intercettate due lettere con proiettili dirette a Corte e pm.