
Un nuovo percorso per la Valchiavenna: la telemedicina entra in gioco e faciliterà la vita a molte persone in un...
Un nuovo percorso per la Valchiavenna: la telemedicina entra in gioco e faciliterà la vita a molte persone in un territorio montano con collegamenti difficoltosi. Il progetto, inserito nel programma Aree interne Valchiavenna, avviato nei mesi scorsi per le patologie cardiologiche, coordinato dal direttore della Struttura complessa di Cardiologia Giuseppe Seresini, e per quelle reumatologiche, con la dottoressa Antonella Musio, è stato allargato ai pazienti cronici respiratori, a seguito dell’acquisto di una sofisticata strumentazione, sotto la guida del direttore della struttura complessa di pneumologia Paolo Pozzi. Ai pazienti, spesso fragili, ai loro familiari e al personale vengono evitati i disagi legati agli spostamenti verso gli altri presidi della provincia, mantenendo la continuità di cura tra ospedale e territorio, ottimizzando le risorse disponibili.
Finora sono stati presi in carico oltre 60 pazienti. Punto di forza del modello che si sta sperimentando a Chiavenna è quello di consentire al paziente di ricevere la prestazione con il supporto degli infermieri di comunità che lo accompagnano durante tutto il percorso. Si costruisce un’assistenza personalizzata, in un’ottica di continuità di cura Ospedale-territorio, che vede coinvolti diversi attori: medici di medicina generale, personale ospedaliero specializzato, infermieri di famiglia e di comunità. "Grazie all’ausilio integrato di questi strumenti digitali – spiega il dottor Pozzi – siamo in grado di erogare i consulti pneumologici da remoto, evitando spostamenti e disagi a pazienti spesso anziani e affetti da cronicità respiratoria, garantendo continuità e qualità delle cure. Questo modello rappresenta un’importante evoluzione nell’assistenza di questi pazienti, in quanto migliora l’accessibilità ai servizi specialistici in un contesto sfidante dal punto di vista geografico, qual è quello della provincia di Sondrio con le sue valli". Fulvio D’Eri