GIULIA BONEZZI
Cronaca

Frontiera pronto soccorso. Emergency al Fatebene:: "Così aiutiamo i fragili e il servizio sanitario"

In due mesi 90 persone ascoltate dai mediatori linguistico-culturali "Tre quarti di chi non era iscritto al Ssn avrebbe potuto esserlo, ma non lo sapeva".

In due mesi 90 persone ascoltate dai mediatori linguistico-culturali "Tre quarti di chi non era iscritto al Ssn avrebbe potuto esserlo, ma non lo sapeva".

In due mesi 90 persone ascoltate dai mediatori linguistico-culturali "Tre quarti di chi non era iscritto al Ssn avrebbe potuto esserlo, ma non lo sapeva".

Dal 24 marzo al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli c’è una postazione con due mediatori linguistico-culturali di Emergency: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18, aiutano pazienti non gravi mandati loro dopo il triage perché non sono iscritti al Servizio sanitario nazionale; parlano arabo e francese, ma soprattutto hanno "chiavi di lettura" per comprendere persone che alla sanità ricorrono "solo in casi estremi" (anche perché nei Paesi da cui provengono quasi sempre per essere curati si paga e salato), "una grande conoscenza della nostra normativa sanitaria" ed esperienza a gestire "situazioni amministrative che non è sempre semplice decifrare" agli sportelli deputati, chiarisce Sauro Forni, infermiere della ong che da vent’anni in Italia e da dieci a Milano col PoliTruck, una clinica mobile che gira le periferie, "non si sostituisce al Servizio sanitario nazionale" ma offre terapie non urgenti a chi non ha diritto a iscriversi ad esso e aiuto a farlo a chi ce l’ha ma non lo sa.

Perché il contraltare di un sistema che le cure salvavita le assicura a chiunque in base alla Costituzione è una burocrazia dalla quale farsi prendere in carico è complesso anche per chi è in Italia da generazioni. "La mancata conoscenza dei propri diritti è una delle più grandi barriere d’accesso al Ssn", sottolinea Loredana Carpentieri, coordinatrice dei progetti sociosanitari di Emergency a Milano e in particolare di questo, che mette insieme Regione e Comune, l’Asst Fatebenefratelli-Sacco e Fondazione Progetto Arca. E in due mesi in questo Ps di frontiera, oltre 55 mila accessi all’anno, ricorda la direttrice dell’Asst Maria Grazia Colombo, e posizione strategica "vicina a due stazioni", aggiunge l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso durante un punto stampa a mollo nella realtà (un uomo l’ha fermato all’ingresso per chiedergli d’investirlo "perché voleva morire"), ha confermato quel che Emergency vede dalla clinica mobile: su una novantina di pazienti ascoltati dai mediatori (un paio al giorno), "tre quarti erano stranieri col permesso di soggiorno, cioè potevano iscriversi al Servizio sanitario nazionale", sottolinea Carpentieri; e la ong li ha aiutati, collaborando con la Casa di comunità di via Farini per riempire “buchi” documentali. Gli altri - il 14% stranieri senza permesso di soggiorno, gli altri italiani o cittadini Ue che non riescono a iscriversi "magari perché non hanno una residenza, purtroppo anche le dichiarazioni di ospitalità sono diventate un mercato", osserva Forni – sono stati curati al PoliTruck; nessuno è tornato ad allungare la teoria di codici minori che intasano il pronto soccorso – e questo è uno degli obiettivi del progetto.

L’altro è "la presa in carico delle marginalità, che richiede di fare sistema", ricorda l’assessore al Welfare del Comune Lamberto Bertolè. Così il pronto soccorso diventa il posto in cui intercettare bisogni anche diversi, spiega Ada Raimondi, assistente sociale dell’Asst che da circa una settimana ha aperto un secondo percorso per "agganciare" i senza dimora, italiani o stranieri, indirizzandoli al Centro Sammartini di Arca che ha messo anche a disposizione, per chi ha vulnerabilità sanitarie, cinque letti aggiuntivi ai venti della struttura per post-acuti che ha creato undici anni fa in via Mambretti. In base ai risultati, spiega Bertolaso, questa doppia sperimentazione potrà essere replicata in altri pronto soccorso di frontiera, dall’Asst Santi Paolo e Carlo al Niguarda al Policlinico.