FULVIO DOMENICO D'ERI
Cronaca

Frontalieri, il caos sanità. Tassa salute allo Stato: "Non è uno scandalo"

Il consigliere regionale Silvana Snider: contributo a chi usufruisce del servizio. Non ritengono assurdo chiederlo ai lavoratori che scelgono l’Italia. .

Silvana Snider consigliere regionale della Lega ha affidato al proprio profilo Facebook una riflessione sulla questione fiscale dei frontalieri legata alle prestazioni sanitarie

Silvana Snider consigliere regionale della Lega ha affidato al proprio profilo Facebook una riflessione sulla questione fiscale dei frontalieri legata alle prestazioni sanitarie

Silvana Snider snocciola i numeri e chiede ai cittadini se sia così strano far contribuire al servizio sanitario nazionale italiano i frontalieri. L’assessore regionale della Lega, la chiavennasca Silvana Snider si rivolge (sul suo profilo Facebook) ai lavoratori dipendenti, in Italia e Svizzera, ad artigiani, commercianti, professionisti, pensionati, contribuenti in generale e pone loro un quesito. "Secondo voi è così fuori luogo chiedere un contributo dei frontalieri al servizio sanitario italiano?". La questione è complessa e fa discutere ormai da tempo. Le critiche si sono sprecate.

"Da regolamenti Ue il servizio sanitario si paga e ottiene dove si lavora. La Svizzera dà un’opzione ai frontalieri G (non lo dà agli stagionali L e agli annuali B o C che sono obbligati a pagare li) – dice Snider - che possono scegliere se avere il servizio nella Confederazione Elvetica (con trattenuta in busta paga della cassa malati) o se averlo nel paese di domicilio. La maggior parte sceglie il sistema sanitario italiano (non tutti). Fino al ‘99 i frontalieri erano obbligati a pagare in Svizzera e a versare in Italia un contributo per se stessi e i familiari, poi più niente né di là né di qua dal confine. Nel 2023 lo Stato, dopo le verifiche opportune anche a seguito di nuove disposizioni fiscali per i nuovi frontalieri, ha ritenuto opportuno applicare un contributo ai frontalieri che optano per il sistema sanitario italiano (quei frontalieri esclusi dai nuovi accordi detti “vecchi frontalieri“). Molti si sentano defraudati perché chiamati a contribuire, se scelgono il sistema Italia. Chi ha scelto il servizio sanitario Svizzero paga dai 300 franchi in su al mese per persona. Chi opta per l’Italia dovrà pagare il 3% del reddito netto (la media sarà di 100 euro mese) famigliare. Sinceramente a me non sembra una cosa così scandalosa. Di logica, dove si usano i servizi, si paga. E i servizi sono quelli di cui beneficiano anche coloro che lavorano in Italia, non sempre perfetti ma ci sono. Ora se è una scelta un’opzione, l’iscrizione al sistema sanitario è volontaria. Su 80.000 vecchi frontalieri con le loro famiglie lo 0,2% ha scelto la Svizzera, gli altri l’Italia e non pagano nulla, usufruendo però del servizio".