
Il talamonese di 75 anni è scivolato per un’ottantina di metri I traumi riportati gli sono stati fatali Conosceva bene la zona
Attilio Bianchini, 75 anni, conosceva quelle zone alla perfezione. Difficile pensare che proprio in quei boschi neppure troppo distanti da casa potesse concludersi così tragicamente la sua vita. Non era neppure solo, ieri nel primissimo pomeriggio. Erano usciti insieme, lui e il figlio, alla ricerca di funghi. In questi giorni gli appassionati ne stanno trovando a chili, l’alternarsi di pioggia e belle giornate ancora calde è perfetto ed è quasi impossibile resistere al richiamo di una passeggiata con caccia a profumati e deliziosi porcini e finferli. A un certo punto padre e figlio hanno deciso di dividersi, per battere così zone diverse e soprattutto moltiplicare il bottino, ma qualcosa che non doveva accadere è successo, perché quando è stato il momento di ritrovarsi per rientrare a casa, di Attilio non c’era più traccia. Inutile chiamarlo.
Nessuna risposta, irraggiungibile. Il figlio, temendo il peggio, ha dunque richiesto l’intervento dei soccorso. In seguito all’attivazione intorno alle 13:15 da parte della SOREU delle Alpi, sono intervenuti i tecnici della Stazione di Morbegno, VII Delegazione Valtellina - Valchiavenna del CNSAS - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, con otto soccorritori, insieme con il SAGF - Soccorso alpino Guardia di finanza guidato da Christian Maioglio che si è occupato anche di tutti gli atti di Polizia giudiziaria e i Vigili del fuoco. Poco dopo Bianchini è stato individuato in Val Malasca, località La Bianca, zona caratterizzata da canali e salti di roccia, a circa 1.000 metri di quota. Il talamonese 75enne era scivolato per un’ottantina di metri e i traumi riportati gli sono stati fatali. Una volta raggiunto, il medico non ha infatti potuto far altro che constatarne il decesso. La salma è stata recuperata dall’elisoccorso di Sondrio di AREU. La tragedia di ieri va aggiungersi alle diverse che si sono registrate in quest’estate davvero terribile per il numero di incidenti in montagna che si sono verificati. Soltanto alcuni giorni fa stessa sorte è toccata a Giorgio Bellotti, 76 anni, vittima di una precipitazione in una zona impervia sopra Isolaccia, in Valdidentro, dove abitava. Anch’egli era uscito in cerca di funghi e anche nel suo caso a dare l’allarme è stato uno dei figli che, sebbene non si trovasse con lui, si era impensierito perché il genitore, che viveva solo dopo la morte della moglie, non rispondeva alla consueta telefonata serale. Il suo corpo senza vita a quota 1480 metri – zona Palancana Raglion – in piena notte da una task force di Soccorso alpini civile e della GdF.
Sara Baldini