SARA BALDINI
Cronaca

Il presidio in ospedale: "Ricatto inaccettabile. Pagate per farvi curare. La salute è un diritto"

Il Pd si è dato appuntamento con un gazebo in via Stelvio. Contro la sanità che fa scappare tutti, pazienti e medici .

I Dem hanno scelto volutamente di collocare la mobilitazione davanti al nosocomio di Sondrio Nella provincia un malato ogni nove rinuncia alle terapie per i tempi troppo lunghi

I Dem hanno scelto volutamente di collocare la mobilitazione davanti al nosocomio di Sondrio Nella provincia un malato ogni nove rinuncia alle terapie per i tempi troppo lunghi

Fuori dalle sedi istituzionali, volutamente tra la gente che anche ieri mattina in via Stelvio entrava e usciva dall’ospedale. Il Pd si è dato appuntamento proprio lì perché al centro della mobilitazione, che mette sotto accusa la gestione del sistema sanitario regionale, l’obiettivo dichiarato è uno solo: "Ricostruiamo insieme la sanità lombarda". A dare manforte ai rappresentanti del territorio, anche il capogruppo Dem in Consiglio regionale Pierfrancesco Majorino: "Troppi cittadini si trovano di fronte a un ricatto: volete farvi curare? Pagate. Ma la salute è un diritto". "È inammissibile che una persona ogni nove anche nella nostra provincia rinunci a curarsi perché non ha la risposta sanitaria in tempi adeguati – rimarca Michele Iannotti, segretario provinciale Pd – È contro ogni logica".

Eppure è la realtà, perché le liste d’attesa per visite ed esami sono sterminate e c’è pure una crescente fuga di pazienti verso gli ospedali di Milano, Lecco e soprattutto Bergamo. "Anche per sottoporsi a interventi di routine. Non parliamo di cardiochirurgia ma di operazioni al seno, alla prostata, protesi ortopediche. Ormai il 30% dei convalligiani va fuori provincia perché qui non si sente curato e tutelato a dovere – sbotta Marco Tam, medico – Noi pretendiamo di stare in serie B, non in serie A. Invece siamo addirittura retrocessi, i nostri ospedali ormai sono in serie C, in caduta libera". Scappano i pazienti, ma oltre all’ormai cronica carenza di infermieri e medici, "ci sono anche quelli ospedalieri e residenti in provincia che vanno via, perché manca una progettualità alla base, mancano incentivi di carriera", aggiunge Iannotti.

"Un tempo la sanità lombarda rappresentava un’eccellenza, oggi è soltanto al settimo posto in Italia e la Regione non dà risposte". "Abbiamo bisogno anche di una medicina sul territorio più capillare per garantirlo davvero, il diritto alla salute – aggiunge Majorino – Abbiamo superato le 100mila firme a sostegno della nostra legge d’iniziativa popolare che a breve inizierà il proprio iter in Consiglio regionale: vogliamo che le cose cambino perché c’è un problema di accesso alle cure per i cittadini lombardi, anche a Sondrio".

Sara Baldini