ANDREA GIANNI
Cronaca

Infortuni sul lavoro, esplosione dei casi in alcune province. Schizzano le malattie professionali

Gli ultimi dati Inail illustrati nel corso della presentazione della firma di un nuovo protocollo fra Inail e patronati. Fra i punti all’ordine del giorno, il potenziamento della formazione

Una manifestazione dei sindacati per chiedere tutele e diritti sul lavoro

Una manifestazione dei sindacati per chiedere tutele e diritti sul lavoro

Milano, 17 settembre 2025 – Calano, rispetto all’anno scorso, gli infortuni sul lavoro in Lombardia. Aumentano le patologie professionali e, in particolare, schizza verso l’alto con un +43,7% corrispondente a 273 casi da gennaio a luglio 2025 il numero di tumori provocati dall’esposizione a sostanze cancerogene sul luogo di lavoro. È la fotografia scattata dagli ultimi dati dell’Inail, contabilità di una strage che prosegue anno dopo anno.

Finora in Lombardia si sono registrati 64 infortuni mortali sui luoghi di lavoro, che salgono a 89 considerando anche quelli in itinere, avvenuti lungo il percorso casa-lavoro. Complessivamente sono 65.427 gli infortuni non mortali denunciati (-1,5% rispetto allo stesso periodo del 2024). Se gli infortuni mortali in Lombardia calano del 12,7%, ci sono province dove invece si registra un’esplosione.

A Como e Cremona sono aumentati del 200%, a Bergamo del 45% a Lecco del 33%. Nella Città metropolitana di Milano il dato è invariato: 23 morti nel 2024, altri 23 nel 2025 considerando l’anno fino allo scorso 31 luglio.

Le malattie

In aumento invece le patologie di origine professionale denunciate (+22% pari a 3056 casi), emerge dal report Inail, con un ancora più consistente aumento dei tumori di origine professionale (+43,7%).

Dati presentati ieri a Milano nel corso della firma di un nuovo protocollo fra Inail e patronati per "uniformare le procedure di tutela per i lavoratori, accelerare la trattazione dei casi di infortunio o malattia professionale grazie alla digitalizzazione e a potenziare il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro”.

Tra i punti anche il potenziamento della formazione sulla sicurezza sul lavoro. "Non ci fermiamo qui – sottolinea la direttrice di Inail Lombardia Alessandra Lanza –. Continueremo a investire nella formazione specifica e costante, perché crediamo che solo attraverso un percorso di apprendimento reciproco si possa costruire un sistema più efficiente. Un sistema che ha, come unica e vera priorità, la tutela della persona e la garanzia e tempestività dei servizi”.

Secondo Marco Bocci, per il raggruppamento patronati Cipla, la "firma del protocollo di intesa è un atto importante perché definisce il perimetro entro il quale patronati e Inail devono svolgere la loro attività. Tanto più le regole definite dal protocollo saranno rispettate dai sottoscrittori, tanto più efficace sarà l’attività di tutela nei confronti dei cittadini. Per questi motivi assumerà particolare rilevanza l’attività di controllo e regia che riteniamo debba essere svolta a livello regionale”.

Secondo Francesco Castellotti, del raggruppamento patronati Ce.Pa., il protocollo "deve essere un passo avanti per la fondamentale tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Come patronati saremo continuamente da stimolo nei confronti dell’istituto – conclude – perché i contenuti dell’intesa siano strumenti reali e diffusi per svolgere ancora meglio il nostro compito in tutti i territori”.