
Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, protagonista di una polemica con i dg della sanità
Milano – “Se non siete in grado di fare i manager, andate a vendere mozzarella”. La frase pronunciata la scorsa settimana dall'assessore al Welfare della Lombardia, Guido Bertolaso, ha sollevato polemiche e sollecitato oggi un chiarimento in aula in Regione, richiesto dal capogruppo del M5s Nicola Di Marco. Bertolaso ha così preso la parola per ricostruire il senso di quelle parole, rivendicando il proprio approccio diretto e “di spogliatoio”.
Il fattore spogliatoio
"Quando si parla chiaro negli spogliatoi - ha esordito Bertolaso che incassato la fiducia di Fontana - si mettono sul tavolo le cose che non vanno. Lo facevo durante il Covid, quando da responsabile delle vaccinazioni in Lombardia redarguivo i direttori generali che non raggiungevano i target giornalieri. Lo faccio oggi da assessore: pretendo che i direttori generali diano il massimo, come faccio io, giorno e notte, per garantire la salute dei cittadini. E magari- ha osservato - anche più di me, vista l'età".
Più senso di responsabilità
L'assessore ha ribadito di aver usato "un'espressione metaforica, forte ma costruttiva", sottolineando che l'intento era quello di richiamare i direttori generali a una maggiore responsabilità gestionale e visione strategica. "Non basta bandire un concorso - ha rimarcato - bisogna presentare un progetto attrattivo, come accaduto a Esine, dove grazie alla disponibilità di alloggi messi a disposizione dal sindaco, il pronto soccorso è tornato operativo, o a Ponte di Legno, dove si è finalmente trovato un pediatra dopo anni".

“Nessuna polemica”
Bertolaso ha quindi evidenziato come la chiave per attrarre personale sanitario non sia solo economica ma anche progettuale e organizzativa: "Oggi medici e infermieri scelgono dove andare a lavorare, non accettano più tutto come ai miei tempi. Serve offrire contesti che siano realmente attrattivi". Nel corso del suo intervento, ha anche ribadito la positività del confronto interno alla giunta: "Lo dimostreremo con la prossima tornata di nomine dei direttori generali: ci sarà pieno accordo, nessuna polemica, perché conterà solo il curriculum".
Pace con FdI
A riportare l'equilibrio politico in aula è stato il capogruppo di Fratelli d'Italia, Christian Garavaglia, che ha preso la parola subito dopo per chiarire che non esistono spaccature nella maggioranza, ma solo un confronto legittimo. "Voglio togliere dal campo ogni dubbio - ha detto - non ci sono contrasti. Il nostro è un gruppo che rivendica il diritto al confronto costruttivo, anche con l'assessore Bertolaso, che ringraziamo per la franchezza e per la disponibilità all'ascolto". Garavaglia ha osservato come il confronto interno alla maggioranza sia stato spesso la chiave per migliorare le proposte e le strategie regionali, inclusa quella in ambito sanitario. "Il dibattito - ha sottolineato - è sempre stato orientato a trovare soluzioni e mai a generare divisioni".
Charimento e criticità
Il caso mozzarella si chiude dunque con un chiarimento, ma lascia in evidenza un nodo che resta politico e operativo: la capacità del sistema sanitario regionale di raggiungere gli obiettivi prefissati - a partire dall'abbattimento delle liste d'attesa - passa anche da un cambio di passo gestionale nei territori. E la giunta Fontana, pur nel segno della compattezza, sembra voler rimarcare che servono risultati concreti, che l'assessore fissa "entro questa legislatura" se non altro per quel che concerne la presa in carico.