Milano, 24 giugno 2025 – Parte da Milano la campagna di prevenzione delle malattie cardiache e, in generale, del rischio cardiovascolare. In piazza XXV Aprile un’installazione – allestita il lunedì, giorno in cui si verifica il maggior numero di infarti – mostra due mani che all’inizio non s’incontrano, tanto che il “Quore” resta incompleto. Successivamente, però, il simbolo si ricompone e trova la sua forma, quella di un “Cuore” con la C. L’iniziativa è dell’azienda farmaceutica Novartis, per tornare a parlare di rischio cardiovascolare, aderenza, consapevolezza e prevenzione.

Un invito visivo, un gesto semplice, che rappresenta un 'Quore' alterato che può essere protetto da un nuovo evento acuto con un gesto altrettanto semplice: il dialogo costruttivo con il proprio cardiologo e un follow-up strutturato che includa monitoraggio, visite periodiche e un percorso terapeutico adatto al proprio stile di vita. Accanto all'installazione compaiono i dati della nuova indagine Iqvia Italia: 1 paziente su 3 resta del tutto o in parte al di fuori del percorso di cura.
Da qui riparte l'impegno di Novartis che, con incontri gratuiti dedicati, torna a viaggiare per l'Italia con la campagna 'Da Quore a Cuore' patrocinata dall'Associazione italiana scompensati cardiaci (Aisc) e dalla Fondazione italiana per il cuore (Fipc).
I dati
L'ultimo rapporto dell'Iss - ricorda una nota - indica che un quarto della popolazione tra i 35 e i 74 anni presenta un'ipercolesterolemia (colesterolo totale > 240 mg/dL), con una prevalenza maggiore tra le donne e nel Nord Italia.
Ogni anno si registrano oltre 390.000 ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari, pari al 20% dei ricoveri totali in regime ordinario. "Questi dati non sono numeri astratti, ma indicano luoghi, persone e famiglie che affrontano ogni giorno le conseguenze di una gestione frammentata - afferma Gianfranco Sinagra, presidente eletto della Società italiana di cardiologia (Sic) - Dobbiamo garantire aderenza, monitoraggio e semplicità nei percorsi di cura valorizzando anche quelle soluzioni terapeutiche con frequenza di somministrazione e tollerabilità vicine alle esigenze del paziente".
La sottovalutazione
Dalla nuova ricerca Iqvia Italia emerge dunque un dato preoccupante: 1 paziente su 3, nonostante abbia già avuto un evento cardiovascolare, non segue correttamente le terapie prescritte né si sottopone ai controlli raccomandati. Il 28% non conosce i propri valori di colesterolo Ldl e oltre la metà (58%) non conosce il valore target da raggiungere.
"Il fenomeno dei pazienti fuori dal percorso di cura ci dice che oltre a prescrivere una terapia - sottolinea Alberico Catapano, presidente della Società italiana per lo studio dell'aterosclerosi (Sisa) - serve creare le condizioni perché venga poi seguita. L'aderenza nasce da una relazione di fiducia e anche dalla possibilità di accedere a soluzioni terapeutiche innovative più semplici da seguire e più efficaci nel lungo periodo".
Il divario
Il rapporto Iss - prosegue la nota - evidenzia inoltre un divario persistente tra Nord e Sud del nostro Paese, non solo in termini di incidenza, ma anche nella qualità e tempestività dell'assistenza. Mentre al Nord si concentrano più diagnosi di ipercolesterolemia, al Sud aumentano le complicanze tardive legate alla mancanza di controlli regolari e accesso agli specialisti.
"Il territorio può diventare un alleato o un ostacolo nella prevenzione e per questo serve una presenza capillare, in grado di accompagnare i pazienti prima, durante e dopo l'evento acuto - evidenzia continua Fabrizio Oliva, past president Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) - Accanto alla rete assistenziale oggi abbiamo a disposizione trattamenti innovativi che, se resi accessibili ovunque, possono contribuire a colmare il divario territoriale, migliorando l'efficacia della prevenzione secondaria anche nelle aree più fragili".
Il “sentiment”

La ricerca Iqvia Italia ha rilevato come molti pazienti vivano la propria condizione con ansia, paura del giudizio e difficoltà a comunicare. Quasi il 40% dichiara di non aver compreso con chiarezza le informazioni fornite dal medico sul rischio cardiovascolare, come prevenirlo e sulle terapie. Tra i pazienti meno coinvolti nel percorso di cura, il 51% non assume regolarmente i farmaci e circa il 40% ha interrotto la terapia per sfiducia.
"Quando un paziente si chiude, anche il miglior farmaco smette di funzionare - osserva - Giulia Levrero, delegato Aisc - Ecco perché serve ascolto e percorsi pensati per accogliere, non per colpevolizzare. In questo lo specialista e il medico di medicina generale possono essere figure chiavi che in questa campagna li vedrà coinvolti proprio per ricostruire un ponte con chi oggi si sente escluso".
Il giorno più pericoloso
Secondo uno studio della British Cardiovascular Society, il lunedì è il giorno in cui si registra il maggior numero di infarti gravi (Stemi), con un incremento del 13% rispetto agli altri giorni della settimana. Un dato che trova conferma anche in Italia, dove lo stress, le abitudini irregolari e la trascuratezza del weekend si fanno sentire proprio all'inizio della settimana.
"La prevenzione cardiovascolare rientra nel concetto di cultura della salute - rimarca Emanuela Folco, presidente Fipc - e inizia da scelte quotidiane più consapevoli che possono fare davvero la differenza in ogni piccolo gesto. Per questo è fondamentale aiutare le persone a capire, agire e mantenere nel tempo comportamenti salutari".
La campagna
L'iniziativa firmata Novartis proseguirà per tutto il 2025 con eventi sul territorio, incontri con gli specialisti, materiali divulgativi e un programma educativo online. Le persone ad alto rischio cardiovascolare, chi ha già vissuto un evento acuto e chi fatica a seguire correttamente la terapia, potranno accedere a consulti gratuiti, contenuti personalizzati e supporto continuo.
"Con questa campagna vogliamo essere vicini alle persone non solo con l'ascolto, ma anche con soluzioni concrete - dichiara Chiara Gnocchi, Country Comms &Advocacy Head Novartis Italia - L'innovazione terapeutica ci permette di semplificare i percorsi di cura e migliorare l'aderenza, soprattutto per chi ha già vissuto un evento cardiovascolare o è ad alto rischio. Perché la prevenzione non si ferma alla diagnosi, ma continua ogni giorno, con strumenti accessibili e relazioni di fiducia".
Le informazioni
Per maggiori informazioni e per accedere al programma educativo online Da Quore a Cuore, è possibile iscriversi attraverso il sito ufficiale della campagna 'Ascolta il tuo battito' o la pagina Facebook. I partecipanti riceveranno contenuti personalizzati, aggiornamenti regolari e strumenti utili per affrontare con consapevolezza il proprio percorso di cura.