
Sarà una vendemmia diversa da tutte le altre con la crisi della Cooperativa Terre d’Oltrepo
Broni (Pavia), 11 agosto 2025 – Tutto è pronto. Oggi i dipendenti di Terre d’Oltrepò puliranno e metteranno in funzione i macchinari in attesa delle uve. Ma non sarà una vendemmia come tutte le altre. Già lo scorso anno alcuni conferitori hanno preferito portare altrove i propri grappoli e quest’anno potrebbero farlo di nuovo per la paura di non essere retribuiti nonostante gli sforzi economici che hanno dovuto sostenere.

Intanto i 65 dipendenti hanno aperto uno stato d’agitazione per la situazione di totale incertezza che vivono. “Tutti i dipendenti – ha detto Francesco Lerede di Fai Cisl – sono professionisti validi. Se solo cercassero un altro posto di lavoro, lo troverebbero in un attimo, ma sono legati alla cantina”. Anche per i 460 soci la cantina è “casa” e adesso guardano con apprensione a quei conti in rosso e a quei circa 40 milioni di debiti da ripianare.
“La capacità di produzione della cooperativa – ha scritto il collegio dei sindaci nel documento che ha dato il via alla composizione negoziata della crisi – ha subìto, negli ultimi anni, gli effetti negativi derivanti dalla contrazione del mercato interno e l’inflazione che ha colpito duramente la filiera vinicola, a causa del rilevante aumento del costo delle materie prime e dell’energia.

Nel più recente periodo, inoltre, le performance economiche del gruppo sono state ulteriormente pregiudicate dalla minor resa produttiva dei vigneti dovuta alla diffusione della peronospora, malattia fungina che ha colpito i vigneti italiani e, maggiormente, quelli lombardi e ai minor conferimenti da parte dei soci. Si è, così, passati da una media storica compresa tra i 380mila - 400mila quintali di uva a un valore di 160.000 quintali durante l’ultima vendemmia del 2024”.
“Quando un organo sociale, a larghissima maggioranza, approva un bilancio – ha aggiunto l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi –, significa che tutto è ritenuto regolare. Questo è avvenuto lo scorso anno; solo all’inizio di quest’anno sono emersi segnali di criticità più evidenti. Di conseguenza sono arrivati i commissari, che hanno portato a termine il loro lavoro”.
Dopo le dimissioni della precedente governance e la rinuncia all’incarico di consigliere di amministrazione da parte di altre personalità quando hanno visto che la situazione economica era a dir loro “disastrosa”, si sarebbe dovuto trovare un nuovo Consiglio di amministrazione, ma nessuno si è fatto avanti. La prospettiva quindi è quella della liquidazione e tutto il territorio è in apprensione. “Ci appelliamo alle istituzioni – ha fatto sapere con una nota il Consorzio vini dell’Oltrepò – affinché riescano a trovare un modo per dare sostegno a centinaia di famiglie che fanno parte del tessuto sociale del nostro territorio”.