MANUELA MARZIANI
Economia

Terre d'Oltrepò nel caos, i nuovi consiglieri non accettano l'incarico

Broni, ora interverranno gli organi ministeriali preposti al controllo. La Regione e lo Stato staranno accanto ai viticoltori

Broni, dopo la presentazione della lista della Regione. "Senso di responsabilità"

Broni, dopo la presentazione della lista della Regione. "Senso di responsabilità"

Broni (Pavia), 20 luglio 2025 – Prima la sfiducia nei confronti della governance, poi le dimissioni del consiglio di amministrazione e l’elezione di nuovi vertici, infine una situazione di sovraindebitamento. Non c’è pace per il consorzio Terre d’Oltrepò e la bufera si abbatte a poche settimane dall’avvio della vendemmia, quando i conferimenti 2024 non sono ancora stati pagati.

“Rinnoviamo l’appello a Regione Lombardia e ai suoi rappresentanti politici e istituzionali, perché possano arrivare velocemente al salvataggio di Terre d’Oltrepò - hanno fatto sapere attraverso un comunicato gli oltre 100 soci che avevano proposto la sfiducia al precedente cda e al collegio sindacale. Se le cose non vengono fatte velocemente è un intero territorio che fallisce”.

Di fronte a questa richiesta d’aiuto, l’assessore regionale all’Agricoltura ha risposto: “La situazione emersa dopo le elezioni del nuovo cda di Terre d’Oltrepò ha confermato la necessità di un’operazione di discontinuità che Regione Lombardia, insieme al sistema cooperativo e alle organizzazioni agricole, ha sostenuto con convinzione e responsabilità. Un’azione che ha interrotto un’inerzia pericolosa e ha fatto piena luce su una gestione che non consentiva alcuna possibilità di rilancio e nella convinzione che ulteriore immobilismo avrebbe portato ulteriori danni ai soci conferitori”.

I consiglieri eletti l’11 luglio non hanno accettato la carica, alla luce degli elementi emersi nei giorni successivi, quando si è parlato 12 euro rimasti nelle casse del consorzio dopo tutti i pagamenti effettuati. “Abbiamo tentato tutte le strade per garantire una continuità operativa dopo aver auspicato la discontinuità gestionale. Per avere contezza dei conti e della reale possibilità di continuare – ha proseguito Beduschi – ma una volta scoperte tutte le carte è stato chiaro che la situazione attuale non consente alcuna prosecuzione della governance. Ora si apre una fase nuova, nella quale interverranno gli organi ministeriali preposti al controllo: a loro il compito di far piena luce sui comportamenti e sulle eventuali responsabilità che hanno portato a questo stato di cose, nell’ottica di una massima trasparenza”.

“Il nostro impegno – ha aggiunto l’assessore – sarà quello di accompagnare e velocizzare il più possibile questo percorso, lavorando in parallelo per individuare strumenti di sostegno a favore dei soci e del territorio, soprattutto in vista di una vendemmia che si preannuncia particolarmente complessa. L’operazione trasparenza era un passaggio inevitabile. Regione Lombardia e lo Stato non lasceranno soli i viticoltori dell’Oltrepò, che meritano un futuro ben diverso e all’altezza della qualità e della storia di questo territorio. Ringrazio il sistema cooperativo e le organizzazioni di rappresentanza agricola per aver condiviso e sostenuto fino in fondo questa scelta difficile ma necessaria”.