MANUELA MARZIANI
Cronaca

L’ex ceo di Terre d’Oltrepò: "Cause della crisi esogene. La sfiducia è un pericolo"

Broni, Umberto Callegari: così addio a partner finanziari strategici

Broni, Umberto Callegari: così addio a partner finanziari strategici

Broni, Umberto Callegari: così addio a partner finanziari strategici

Mentre la crisi della cooperativa Terre d’Oltrepò aspetta una soluzione, continua il botta e risposta tra Regione e precedente governance sfiduciata dai soci, preoccupati per il loro futuro. "Con il massimo rispetto istituzionale, desidero esprimere doverose precisazioni in merito alle affermazioni dell’assessore Alessandro Beduschi riguardo a Terre d’Oltrepò – fa sapere l’ex ceo Umberto Callegari (nella foto) – La ricostruzione offerta, ancora una volta, non rispecchia la realtà. L’accesso responsabile alla composizione negoziata della crisi, misura di cui l’assessore era a conoscenza, rappresenta non un atto di inerzia bensì l’esatto contrario: un’azione tempestiva e doverosa, conforme alle disposizioni normative in materia di crisi d’impresa, posta in essere a tutela del patrimonio, dei lavoratori e dei soci".

Tutti i soci che hanno proposto la sfiducia hanno detto di ritenere "necessario che la nuova Amministrazione proponga subito e senza ulteriore indugio un’azione di responsabilità verso tutti gli Amministratori che si sono succeduti nel corso del tempo nell’Amministrazione Callegari, unitamente al ceo di fatto Umberto Callegari e alla responsabile amministrativa Roberta Cambiaghi". Ma Callegari non ci sta: "Le cause che hanno determinato la crisi sono ampiamente documentate, analizzate e, nella loro natura, prevalentemente esogene. Le narrazioni approssimative, fantasiose o ideologiche che si rincorrono in alcuni ambienti politici non cambiano la sostanza delle cose. I numeri, i documenti e le analisi tecniche restano. L’unico immobilismo dannoso e meritevole di censura è stato quello dell’ultimo Consiglio di amministrazione insediato che, senza adeguata contezza della situazione, ha tentato di bloccare la procedura in corso generando confusione e determinando l’abbandono di alcuni partner finanziari strategici. Occorre avere il coraggio di riconoscere che il populismo può generare visibilità mediatica, ma non ha mai salvato un’azienda. Come già condiviso con l’assessore Beduschi all’atto della comunicazione della scelta del nuovo cda, il ricorso al commissariamento oggi auspicato da alcuni non risolverà la crisi in atto. Al contrario, potrebbe condurre alla liquidazione della cooperativa, con conseguenze gravi per il territorio, i soci e i lavoratori".

Chi ha proposto la sfiducia alla precedente governance s’incontra alle 21 di stasera al municipio di Pietra de’ Giorgi e invita a partecipare tutti i soci, anche i consiglieri "che avremmo apprezzato si fossero fatti parte attiva per questa azione di responsabilità".

Manuela Marziani