
Il barattolo di Estathé e i resti della colazione sequestrati nella cucina della villetta della famiglia Poggi, la mattina in cui è stata uccisa Chiara. In alto a destra, un'impronta di sangue repertata sul pavimento del soggiorno
Garlasco (Pavia), 10 settembre 2025 – Sono state trovate otto impronte sui reperti individuati tra i resti della colazione sequestrati 18 anni fa nell'abitazione di Chiara Poggi a Garlasco. È quanto emerso dall'incontro di oggi nell'ambito dell'incidente probatorio disposto dal giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli. In particolare si tratta di sei impronte sul sacchetto dei cereali e due su quello della spazzatura. Nessuna sull'Estathé né sulla confezione di biscotti. Oggi era in programma la ricerca di impronte latenti. Ora si dovrà stabilire se siano utili o meno per il confronto ed eventualmente a chi appartengano.

“Impronte da valutare”
"A distanza di 18 anni, con grande sorpresa di tutti, sono stati rinvenuti dei rilievi dattiloscopici, quindi delle tracce parziali di impronte: sei sul sacchetto di cereali e due sul sacchetto della spazzatura". Lo afferma l'avvocata Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, lasciando la Questura di Milano al termine del nuovo “round” dell'incidente probatorio nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, formalmente riaperta a marzo con l’avviso di garanzia nei confronti di Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi. "Non sono state trovate impronte sull'Estathé e sulla carta dei biscotti – aggiunge Bocellari –. Queste tracce parziali saranno inviate in valutazione. Non è detto che siano confrontabili e non è detto che siano utili giuridicamente. Hanno dei requisiti minimi per passarle a una fase di valutazione successiva, vedremo poi i prossimi step.

"Confronto necessario”
"Queste tracce parziali saranno inviate in valutazione – ha spiegato l'avvocata Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi – non è detto che siano confrontabili e utili giuridicamente". Come ha sottolineato Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma e consulente della difesa di Andrea Sempio, "su due reperti sono emersi dei rilievi dattiloscopici potenzialmente utili per i confronti, che saranno confrontati naturalmente con Chiara Poggi, Alberto Stasi e l'indagato". "Vanno confrontati – ha ribadito – ma in funzione degli esiti del Dna sembra più probabile che possano essere di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, ma è tutto da stabilire". Considerazione, questa, che si fonda sul fatto che sul contenuto della spazzatura finora sono state individuate tracce genetiche della vittima e dell'allora suo fidanzato condannato definitivamente a 16 anni di carcere.

“Prove scientifiche”
Questa ulteriore analisi sui rilievi dattiloscopici le aveva chieste proprio la difesa di Stasi. “Dopo le analisi genetiche noi avevamo insistito affinché si facesse anche questo perché così abbiamo più dati possibili per ricostruire tutto. La prova scientifica va sempre contestualizzata – sottolinea Bocellari –. L’incidente probatorio ci dirà se queste impronte sono utili e se sono di qualcuno. Poi le valutazioni attengono al merito, adesso è prematuro". Sulle prossime tappe, Bocellari afferma: "Non abbiamo delle date, le operazioni peritali proseguono senza soluzione di continuità".
L’udienza cruciale
Quanto all'udienza del 26 settembre, data nella quale si prenderà in considerazione, davanti alla gip di Pavia Daniela Garlaschelli, un’eventuale proroga dell'incidente probatorio, Bocellari chiarisce: "Non è la Procura che ha chiesto la proroga. Un conto sono le indagini, un conto è la proroga dei termini per la perizia nell'incidente probatorio. I periti ci hanno anticipato che avrebbero chiesto una proroga dei termini per l'incidente probatorio, che non c'entra nulla con i termini per le indagini preliminari la cui scadenza è ancora lontana".