
Federico Pella stamattina sarà davanti ai giudici della libertà
Milano, 8 agosto 2025 – Stamattina ci sarà la prima udienza davanti ai giudici del Riesame, si discuterà l’impugnazione presentata dai legali di Alessandro Scandurra, componente della Commissione Paesaggio, poi sciolta, e di Andrea Bezzicheri, il patron di Bluestone, il solo tra i 6 arrestati a finire in carcere, per via dei precedenti. Il 14, invece, in udienza davanti ai giudici della libertà per discutere il ricorso ci sarà l’ex manager di J+S Federico Pella che ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari. E martedì 12 sarà la volta dell’ex presidente della Commissione Giuseppe Marinoni e dell’ex assessore alla rigenerazione urbana Gianfranco Tancredi.

Atto d’impugnazione
La difesa di Manfredi Catella, ceo ora senza deleghe di Coima, depositerà oggi l’atto di impugnazione contro la misura cautelare e quindi si prevede che per lui l’udienza sarà martedì 19 agosto. Infine, è atteso entro lunedì l’appello della Procura per chiedere il ripristino delle accuse di induzione indebita legate alla vicenda del Pirellino e di alcuni episodi di corruzione contestati a Marinoni.
Le cifre della corruzione
I temi su cui i pm stanno ragionando sono il mancato riconoscimento dell’ induzione indebita per la vicenda della torre in via Pirelli 39, reato che contestano anche al sindaco, Giuseppe Sala, e alcuni episodi di corruzione in capo a Giuseppe Marinoni, allora vertice della Commissione paesaggio, ora ai domiciliari. La Procura sta anche considerando di ribadire la cifra della presunta corruzione (138mila euro) contestata all’architetto Alessandro Scandurra.

"Mi sono sentito usato”
Intanto Federico Pella, ex manager di J+S, ai domiciliari, prende le distanze da Giuseppe Marinoni, “in questo momento sono totalmente arrabbiato e deluso poichè, leggendo le carte dell’inchiesta, ho visto che non è che credesse probabilmente in me veramente, ma io ero un mezzo, un ingranaggino (...) su un sistema che nemmeno conosco”. E ancora: “Un sistema in cui, a un certo punto, ho iniziato a sentirmi usato e oggi mi rendo conto che sono stato solo una pedina”. Pella, durante l’interrogatorio di garanzia dello scorso 23 luglio davanti al gip Mattia Fiorentini, oltre a smentire il presunto “patto di collaborazione” con Marinoni, “in studio non era neanche simpatico”, si è difeso “scaricando“ il presidente della Commissione azzerata lo scorso aprile, che un tempo chiamava “professore”: ha spiegato di essere stato preso “per i fondelli” da una persona che ha saputo, è questa la sintesi, “sfruttare la sua esperienza nel campo del partenariati pubblico privato e nello sviluppo del nodi”.

"Marinoni? Una persona colta”
Pella ha spiegato che Marinoni “è un master planner, io non sono capace di fare i masterplan ed era un commerciale”. “È una persona assolutamente colta, è una persona che si pone molto edotta - ha aggiunto - apparentemente umile, ma è una persona assolutamente poco, poco pronta su normative, procedure e organizzazione”. E poi ha dichiarato più volte che, avendo rapporti commerciali con noi di J+S, non si sarebbe presentato in commissione e invece non è stato così”, determinando un conflitto di interessi per i pm, ad esempio in relazione alle opere dello stadio Mezza e del quartiere vicino.
Pella, oltre a sottolineare che “degli incarichi Marinoni prendeva il 70% o l’80% fatturati ovviamente, noi prendevamo il 20%, il 30% e mi diceva (...) porto io i proponenti, tu non conosci”. E infine ha spiegato al giudice di aver visto l’ex assessore Giancarlo Tancredi, anche lui ai domiciliari, “cinque o sei volte in riunioni formali”