MANUELA MARZIANI
Cronaca

No all’allevamento intensivo a Travacò, trecento iscritti al comitato che si oppone al suo arrivo: “Danno ambientale enorme”

Barricate contro il progetto di un insediamento di 39mila capi avicoli. La presidente del sodalizio: renderebbe vani sforzi e soldi spesi a tutela del Siccomario

Il Comitato ha promosso una raccolta di firme per portare il caso in Provincia

Il Comitato ha promosso una raccolta di firme per portare il caso in Provincia

Travacò Siccomario (Pavia), 8 agosto 2025 – Si è ufficialmente costituito un comitato per contrastare l’allevamento avicolo ad alta densità e impatto ambientale sul territorio. E appena nato il gruppo “No allevamento a Travacò Siccomario” che ha dato vita a una raccolta firme che terminerà il 31 agosto quindi sarà indetta un’assemblea pubblica cittadina. L’obiettivo è arrivare a un documento da ratificare in consiglio comunale e ribadire a Provincia e Parco del Ticino, la volontà dei cittadini contro il progetto dell’allevamento intensivo. 

Dalla Lipu alla Lav 

In poche ore sono state quasi 300 le persone che hanno sottoscritto il proprio “no” al progetto di circa 39mila capi a ciclo, che minaccia il territorio travacolino. In uno stracolmo salone Bertotti, in un incontro pubblico indetto dal sindaco Oscar Ragni, oltre al consiglio comunale, ai residenti, a quelli di Pavia e a quelli di altri comuni limitrofi arrivati per dare il loro sostegno alla causa, erano presenti anche i rappresentanti di associazioni ambientaliste e animaliste (Lav, Rete dei santuari, Lipu, Arci).   

Il terreno vicino al cimitero dove dovrebbe sorgere un allevamento intensivo di polli
Il terreno vicino al cimitero dove dovrebbe sorgere un allevamento intensivo di polli

"Precedente gravissimo” 

“Sarebbe un gravissimo precedente – dice Francesca Pizzelli, presidente del comitato che si propone di informare capillarmente la cittadinanza sui rischi legati a tali impianti –. Il territorio del Siccomario è caratterizzato da elevato pregio ambientale e naturalistico nonché da una presenza significativa di aree agricole, fluviali e rurali soggette a tutela dell’ambiente. L’insediamento di un complesso produttivo zootecnico ad alta densità metterebbe a rischio la salute dei cittadini, oltre a generare inquinamento atmosferico, dei terreni, traffico di mezzi pesanti e deprezzamento case, giusto per citarne alcuni”.  

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"Un territorio da preservare” 

Il comitato insieme alle molte associazioni presenti sul territorio, intende portare avanti la battaglia per impedire che sul terreno agricolo individuato possano nascere stabilimenti produttivi per l’allevamento avicolo ad alta densità. “Anni fa il Siccomario ha ottenuto un finanziamento di quasi 3 milioni di euro dalla Regione – aggiunge Pizzelli – per la riqualificazione e la tutela di un ambiente fragile sotto il punto di vista idrogeologico, faunistico, naturalistico. La fragilità di allora vale ancora oggi e per questo dobbiamo essere pronti a difenderla non permettendo nessuna azione a contrasto, come invece farebbe questo progetto. Questi soldi, che sono soldi pubblici, sono andati a beneficio dei cittadini non solo di Travacò ma anche di tutti i residenti nei comuni limitrofi. Il progetto proposto andrebbe ad agevolare l’interesse economico di uno a sfavore di tutti”.