
Il sopralluogo degli investigatori nel corso d'acqua vicino a una casa, di interesse per le indagini del delitto di Garlasco del 2007, a Tromello
Garlasco (Pavia), 14 maggio 2025– È un attizzatoio da camino la presunta arma del delitto che i carabinieri stanno cercando a Tromello, piccolo comune della Lomellina non lontano da Garlasco. In particolare, è stato predisposto lo svuotamento del canale che scorre nel centro del paese, dove si pensa possa essere stato stato gettato l’oggetto. In piazza IV novembre sono entrate in azione anche le squadre fluviali dei vigili del fuoco di Pavia. Alcuni operatori sono scesi lungo il percorso del canale, dove ci sono solo pochi centimetri d'acqua, per ispezionarlo. L'ingegnere Cesare Curti, responsabile dell'ufficio tecnico del Comune del Pavese ha spiegato che: “tecnicamente, visto il fondo melmoso'', se l'arma del delitto di Chiara Poggi è stato buttato nel canale che scorre tra le case di Tromello, ''sicuramente'' potrebbe trovarsi ancora lì. La pulizia che l'amministrazione locale ha fatto otto anni fa era ''superficiale, le barche tagliano l'erba, non toccano il fondo'', ha detto l'ingegnere.
Le perquisizioni
Nel frattempo, sono state eseguite anche perquisizioni a Voghera a casa di Andrea Sempio, nuovo indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, e a casa dei suoi genitori a Garlasco, oltre che nelle abitazioni di due amici di Marco Poggi, fratello della vittima, che al tempo frequentavano casa Poggi. Sarebbero stati sequestrati telefonini e pc.
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La famiglia Poggi
L’attizzatoio sarebbe stato in casa Poggi, tuttavia la signora Rita, madre di Chiara, afferma che “tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora, l’attizzatoio che avevamo allora c'è ancora adesso”. A indicare l’oggetto da camino come possibile arma del delitto poi successivamente gettata in un canale era stato un netturbino, sentito come testimone il 27 settembre 2007, poco più di un mese dopo l’omicidio. L’uomo, allora 31enne, disse che il 13 agosto mentre sta lavorando a Garlasco nella zona intorno a casa Poggi, aveva incrociato una “bici nera da donna con una ragazza bionda” e la giovane donna – identificata come Stefania Cappa, una delle gemelle cugine di Chiara – reggeva “in mano un piedistallo tipo da camino di colore grigio”. Ai tempi l’episodio finì a processo per calunnia.

La testimonianza
Ora invece, sulla base di una nuova testimonianza analoga, 18 anni dopo i carabinieri stanno scandagliano la zona a caccia di un attizzatoio. Le ricerche odierne si basano sulla testimonianza di un uomo raccolta nei mesi scorsi dalla trasmissione 'Le Iene’, molto attiva sul caso di Garlasco. L’uomo avrebbe detto di aver visto una persona, una donna, gettare un oggetto metallico in un canale. Canale che si trova appunto a Tromello, sempre nel Pavese, vicino a una casa che era di proprietà della nonna delle gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi, e dove si stanno concentrando le attività di carabinieri e vigili del fuoco.

A partire da questa nuova testimonianza, i carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dalla Procura pavese diretta da Fabio Napoleone, hanno deciso di effettuare ricerche nel canale e nei campi adiacenti a distanza di 18 anni dall'omicidio, coadiuvati dai Vigili del fuoco. Un accertamento che in precedenza non era mai stato fatto. Le gemelle Cappa non risultano indagate negli atti.