ANDREA GIANNI
Cronaca

Garlasco, svelata l'identità del terzo uomo: si chiama Antonio, è un ex pompiere e può riscrivere la storia dell’omicidio di Chiara Poggi

Il giallo del 13 agosto 2007: l’uomo è già stato ascoltato come testimone ma non è indagato. Traballa l’alibi dello scontrino? La madre di Sempio in preda alle “crisi di panico” dopo il crollo all’interrogatorio: “Lasciatela in pace”. Dalle impronte alle “anomalie” il punto dell’inchiesta

Spunta una terza persona nel delitto di Garlasco, per cui è stato condannato Alberto Stasi e per il quale oggi è indagato Andrea Sempio

Spunta una terza persona nel delitto di Garlasco, per cui è stato condannato Alberto Stasi e per il quale oggi è indagato Andrea Sempio

Ha un nome, Antonio, era vigile del fuoco a Garlasco prima di andare in pensione, e conosce la madre di Andrea Sempio, Daniela Ferrari. È questa la nuova figura che spunta nelle indagini sul delitto di Chiara Poggi. Un’identità svelata dal programma Chi l’ha visto?, dopo che i carabinieri lunedì scorso hanno fatto quel nome alla madre dell’unico (almeno per ora) nuovo indagato per il delitto della 26enne uccisa nella sua abitazione a Garlasco il 13 agosto 2007. “Non capisco cosa c’entri”, ha reagito la donna davanti ai militari, in caserma dove era stata convocata come persona informata sui fatti, prima di accusare un malore. E a distanza di giorni, sostiene l’avvocato Angela Taccia che difende il figlio, “è provata e continua ad avere crisi di panico”. 

Il legame fra Antonio e Daniela Ferrari 

Antonio, il cui cognome resta al momento ignoto, avrebbe conosciuto la madre di Sempio a un corso per la sicurezza nella casa di riposo dove la donna lavorava: sarebbero però almeno 25 anni che fra i due non ci sono contatti, se si escludono gli auguri di Natale via sms. Qual è il ruolo di Antonio nel mosaico che investigatori e inquirenti stanno cercando di comporre, scavando fino a 18 anni fa e nei ricordi di decine di uomini e donne? Si tratterebbe di una persona finora non emersa, ma già ascoltata dai carabinieri nell’ambito della nuova inchiesta che vede ancora una volta indagato Andrea Sempio. Una sorpresa, quel nome, per la madre: “Era una situazione che sarebbe stata difficilissima per chiunque – ha spiegato l’avvocata Angela Taccia, uno dei legali di Sempio –. Mi ha riferito che ha dichiarato subito di volersi avvalere della facoltà di non rispondere, i carabinieri hanno però continuato a farle domande e lei si è agitata ancora di più”. 

La crisi di panico 

Per questo la madre di Andrea Sempio è ancora “provata”, ha crisi di panico ed è la ragione per cui i legali del figlio fanno scudo: “Lasciatela in pace”. Daniela Ferrari, lunedì mattina, convocata in caserma a Milano per essere ascoltata come persona informata sui fatti, si è sentita male quando i carabinieri le hanno citato quel nome. Un nuovo nome che spunta così nelle indagini della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nella sua abitazione a Garlasco il 13 agosto 2007. Delitto per il quale il fidanzato, Alberto Stasi, sta finendo di scontare una condanna definitiva a 16 anni.

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La convocazione a Milano è una delle tante “anomalie” denunciate dalla difesa di Sempio, che punta anche a sollevare la questione dell’inutilizzabilità delle impronte prelevate per due volte in caserma. “Prima le hanno rilevate con il laser e poi con l’inchiostro – sottolinea l’avvocato Massimo Lovati – senza neanche spiegare perché non era più valido il metodo usato in precedenza. Le persone non possono essere trattate come oggetti, come burattini da spostare a piacimento. I carabinieri stanno utilizzando una procedura scorretta, come è stato scorretto l’invito telefonico per rifare le impronte digitali a Sempio e la convocazione di sua madre a Milano, quando avrebbero potuto sentirla in qualsiasi caserma in provincia di Pavia, senza tutte quelle telecamere”. Annuncia quindi una “guerra all’ultimo sangue” con Procura e carabinieri.

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Secondo l’avvocato Antonio De Rensis, uno dei legali di Stasi, questa misteriosa testimonianza che ha provocato la reazione di Daniela Ferrari “potrebbe riscrivere la storia” del delitto di Garlasco. “Immagino che questa testimonianza già acquisita – sottolinea il legale intervenendo durante la trasmissione Ore 14 su Rai 2 – potrebbe riscrivere la storia dello scontrino della mattina del delitto”. Il riferimento è all’alibi di Sempio. “Ritengo che i carabinieri abbiano molto di più di quanto possiamo immaginare al momento – prosegue –. Vedremo cosa succederà, per ora siamo di fronte a dichiarazioni personali che non hanno alcun riscontro e che ci hanno descritto una mattinata, quella del delitto. Ora andremo a vedere se quella mattinata è andata come ci hanno raccontato. Noi non abbiamo interesse a spostare dalla scena Stasi ma forse altri, quelli che fanno le indagini, aggiungeranno altre persone e forse dopo tutto sarà più chiaro anche per quel che riguarda Alberto”.