UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Ribaltone in vista a Vigevano: Marzia Segù, la sostituta del sindaco Ceffa, fuori dalla Giunta comunale

Il primo cittadino, per sei mesi ai domiciliari, aveva affidato il municipio a Marzia Segù. Ora pare che la sua vice sarà invece esclusa perché non ha alle spalle un partito che la difenda

Il sindaco Andre Ceffa con suo avvocato Luca Angeleri

Il sindaco Andre Ceffa con suo avvocato Luca Angeleri

Vigevano (Pavia), 20 luglio 2024 –  Più che un rimpasto, un ribaltone. Potrebbe arrivare già la prossima settimana l’annunciato “restyling“ della Giunta comunale vigevanese da parte del sindaco Andrea Ceffa. Non si tratta in realtà di una sorpresa, visto che la manovra era stata annunciata nell’autunno del 2024, quando la Lega aveva ritirato i propri assessori.

Lo è invece la possibilità che a dover cedere il posto sia Marzia Segù, attuale vicesindaco, colei che per i sei mesi in cui Ceffa è stato agli arresti domiciliari ha retto come facente funzione e non senza difficoltà le sorti dell’Amministrazione comunale, evitando la disgregazione del centrodestra e le inevitabili elezioni anticipate.

“Sono le solite voci che circolano quando si preparano cambiamenti in Giunta”, si limita a sottolineare Ceffa, che tuttavia non smentisce la circostanza. Segù pagherebbe il fatto di non avere alle spalle un partito che la difenda: i rapporti con i vertici di Forza Italia sono inesistenti e anzi gli Azzurri avrebbero già pronti i possibili candidati al suo scranno, Gianpietro Pacinotti e Marco Demarziani i più accreditati. Pur riconoscendo il fondamentale ruolo rivestito da Segù in questi mesi, di fatto Ceffa non mette al sicuro nessuno. Tra le possibile uscite dalla Giunta ci sarebbero anche Omar Soresina, oggi con Noi Moderati, e i due assessori Silvana Pillera e Roberta Motta, che di fatto aveva dato ulteriore solidità alla maggioranza. Possibili i rientri di Riccardo Ghia e Nunzia Alessandrino.

Intanto domani davanti al gup di Pavia riprenderà il dibattimento che vede il sindaco Ceffa accusato di corruzione e gli altri indagati di falso. Il giudice dovrà disporre o meno il rinvio a giudizio di sei degli otto imputati, altre due hanno scelto riti alternativi.