
Sono stati mesi ad altissima tensione alla St di Agrate Sindacati e lavoratori hanno protestato contro il piano industriale
Agrate Brianza, 17 settembre 2025 – Il giorno dopo la svolta al Mimit su St, “il ritiro degli esuberi”, i metalmeccanici chiedono un Accordo di programma.
“Serve un tavolo Governo–azienda–sindacati per definire un protocollo d’intesa che garantisca lo sviluppo del chip in Italia, con attenzione alla tutela dei livelli occupazionali e alla crescita produttiva - spiega Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil Brianza -. Abbiamo apprezzato l’attenzione del Governo per il ruolo strategico della microelettronica e il riconoscimento della centralità della multinazionale italo-francese per l’industria italiana”.
“La decisione dell’azienda di fare un passo indietro sui licenziamenti è un passo positivo, ma non è sufficiente a garantire la stabilità e lo sviluppo che riteniamo imprescindibili”.
Al centro dei rilievi, le uscite volontarie che restano aperte. “Non se ne può discutere senza un nuovo piano industriale chiaro e dettagliato - ancora Occhiuto -. Progetto e politiche del lavoro devono essere trattati in modo integrato, come elementi indissolubili di una strategia di crescita”.
“La transizione alla produzione a 300 mm (12 pollici) non deve comportare tagli, al contrario, deve garantire il mantenimento e semmai l’incremento dell’attuale forza lavoro, sia ad Agrate che negli altri stabilimenti italiani”. Il sindacato detta le condizioni: “St deve presentare un piano strategico a lungo termine con un mandato chiaro da parte del Board, che assicuri investimenti, innovazione e stabilità occupazionale oltre il 2027”.
Non solo. “Deve bloccare immediatamente qualsiasi trasferimento tecnologico o produttivo dalla Brianza verso l’estero, per preservare il know-how e la capacità produttiva nazionale”.
Ancora, “occorre ribadire la centralità del sito di via Olivetti, – Mems (accelerometri) potenza e intelligenza analogica – e tradurla in investimenti concreti, senza compromessi sull’occupazione. In assenza di un impegno chiaro e vincolante da parte dell’azienda, non ci saranno le condizioni per negoziare uscite volontarie o altre misure. Il nostro obiettivo è costruire un futuro che valorizzi i lavoratori, rafforzando il ruolo dell’Italia come hub tecnologico di eccellenza”. “Continueremo a vigilare - conclude il segretario - e a mobilitarci per garantire che le scelte aziendali e governative rispondano alle esigenze dei dipendenti e del territorio”.