BARBARA CALDEROLA
Economia

Agrate, St ritira i 1.500 esuberi. Sindacati cauti: manca ancora il piano industriale

L’annuncio della multinazionale nell’incontro al tavolo plenario convocato dal ministro Urso. L’assessore regionale Guido Guidesi è più ottimista: “Adesso è possibile ragionare”

Un’immagine del tavolo convocato al ministero delle Imprese

Un’immagine del tavolo convocato al ministero delle Imprese

Agrate Brianza, 16 settembre 2025 – Una battaglia vinta, “il ritiro degli esuberi”, ma non la guerra: “Serve un piano industriale chiaro e sostenibile”. Così i sindacati commentano la marcia indietro di St su Agrate, annunciata ieri, lunedì 15 settembre, al Mimit, nel nuovo incontro al tavolo plenario convocato dal ministro Adolfo Urso sulla situazione della multinazionale italo-francese del chip, presente anche il ministro Giancarlo Giorgetti, il Mef è azionista del colosso dei microprocessori insieme al governo francese.

“Siamo di fronte a un segnale positivo, ma non sufficiente garantire la stabilità e lo sviluppo occupazionale che riteniamo imperdibili su Agrate”, dice Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil Brianza. “Dall’incontro escono due disponibilità dell’azienda: la rinuncia ad azioni unilaterali e l’apertura a un confronto su un piano industriale 2027-2032 per il sito brianzolo, esattamente come per quello di Catania – aggiunge Enrico Vacca della Fim-Cisl provinciale -. Tutto positivo ma di per sé assolutamente insufficiente: è necessario capire gli effetti occupazionali del percorso di cambiamento di tecnologia delle produzioni di St Agrate; in ottica 2027-2032 il piano deve essere riempito con un progetto industriale e di investimenti che deve essere certificato dal board”.

“Abbiamo forti perplessità sul nuovo piano – sottolinea anche Usb - sembra privo degli investimenti necessari a supportare realmente la crescita delle linee ipotizzata dall’azienda. La chiusura della produzione a otto pollici viene posticipata al 2028, ma non ci sono garanzie concrete su come saranno mantenuti gli attuali posti di lavoro”.

Ottimista, invece, il ministro. “Accogliamo con favore l’annuncio dell’azienda di rinunciare agli esuberi ad Agrate e di presentare un piano industriale di rilancio dello stabilimento: è un passo in avanti e nella giusta direzione, che riconosce il valore dei lavoratori e del sito produttivo - chiarisce Urso -. Ora avanti, insieme, in un percorso condiviso per il rilancio del polo lombardo”.

Anche Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo, riconosce che “è stato fatto un passo in avanti. Adesso, è possibile ragionare seriamente. È necessario lavorare subito al piano a medio termine ed è doveroso farlo insieme all’azienda, ai sindacati e al Governo che è anche l’azionista. Il sito lombardo di Agrate deve diventare strategico con investimenti in nuova tecnologia, ricerca e adeguati livelli produttivi. Il polo brianzolo deve anche essere al centro del ‘Chips act 2.0’ utilizzando tutto l’ecosistema lombardo”.