
Studenti di scuola superiore in una foto di archivio
Carate Brianza (Monza), 19 maggio 2025 - Il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia ha respinto il ricorso dei genitori di un alunno di prima superiore nell'anno scolastico 2021-2022 all’istituto Leonardo da Vinci di Carate Brianza che era stato promosso dai docenti, ma con la valutazione di 6 in condotta per "mancato rispetto verso i docenti e i compagni, utilizzo di un linguaggio offensivo, assunzione di atteggiamenti di prevaricazione verso i compagni e di atteggiamenti persecutori che si configurano come atti di bullismo o cyberbullismo".
I giudici, che in un primo ricorso avevano imposto al Consiglio di classe di annullare per carenza di motivazione la valutazione, poi riconfermata, hanno fatto riferimento agli evidenziati "diversi comportamenti, tutti intenzionali" dello studente e ai documenti su "sanzioni disciplinari e avvenute comunicazioni con la famiglia" sottolineando che "il voto sul comportamento attiene ad una sfera educativa che rappresenta il punto di incontro tra l'azione di più agenzie educative (in primo luogo, la famiglia)" e come l'alunno "pur a fronte degli specifici provvedimenti ricevuti, non ha dimostrato di essere in grado di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, denotando al contrario una scarsa capacità di autocorrezione".
Papà e mamma avevano contestato la valutazione sul comportamento del figlio sostenendo che la votazione sulla condotta avrebbe rasentato "i limiti della discriminazione legata alle fragili condizioni psicofisiche del ragazzo, di cui la scuola non avrebbe tenuto adeguatamente conto, nonostante la predisposizione di un apposito Piano didattico personalizzato per disturbi di apprendimento".