GUALFIRDO GALIMBERTI
Cronaca

Seregno, il sindaco toglie tutti i cestini della spazzatura: “Così la città è più pulita”

I sacchetti di plastica contenenti rifiuti domestici li trasformano in discariche a cielo aperto. Al loro posto un cartello: “Se non mi usi correttamente, non tornerò mai più”

Un cestino della spazzatura a Seregno

Un cestino della spazzatura a Seregno

Seregno (Monza Brianza) - Il cestino in sciopero. È l’ultima trovata del sindaco Alberto Rossi che, per combattere l’inciviltà e il degrado, ha deciso di togliere dalle strade i cestini. Giovedì mattina gli addetti del Comune di Seregno hanno provveduto a smontarli e a portarli via.

Per i cittadini una doppia sorpresa, perché sul posto hanno trovato un grande cartello: “Se non mi usi correttamente, non tornerò mai più”. È l’iniziativa provocatoria del sindaco per cercare di sensibilizzare i cittadini su un tema che la pubblica amministrazione non è in grado di risolvere, a Seregno così come in tutta la Brianza. I cestini stradali, invece di essere un’opportunità, ormai a causa degli incivili si sono trasformati in piccole discariche. I passanti non li utilizzano quasi mai per gettare un pezzo di carta, piccoli oggetti: nella maggior parte dei casi li riempiono a dismisura con sacchetti di plastica contenenti rifiuti domestici. Un utilizzo improprio che impedisce a altri utenti di servirsi di quei cestini. E, come spesso accade, il degrado genera degrado. Accanto a quei sacchetti ne compaiono anche altri, moltiplicando il degrado.

Qualche settimana fa in Consiglio comunale l’assessore Bruno Sforna, che ha la delega alle Politiche ambientali, lo aveva dichiarato: “Senza i cestini, per assurdo, la città sarebbe più pulita”. Una frase che dava esattamente l’idea della situazione, ma nessuno avrebbe mai pensato che dalle parole l’amministrazione comunale sarebbe passata ai fatti. In realtà non sono stati eliminati tutti i cestini da Seregno. Nelle strade e nei parchi di Seregno se ne contano circa 800, quelli eliminati sono poco più di una dozzina. L’Amministrazione comunale li ha individuati tra quelli che, regolarmente, si distinguono per la peggiore situazione di degrado e inciviltà. Non sono tutti nello stesso quartiere, la maleducazione è generalizzata.

“Noi abbiamo cercato di fare la nostra parte - spiega il sindaco -, l’attenzione sul tema del decoro della città è alta. In un anno abbiamo fatto più di 1.600 accertamenti, un dato da record. Per i cestini serve la collaborazione dei cittadini. Questo è un gesto forte per sensibilizzarli”. Impensabile, vista la presenza di 800 cestini, l’idea di mettere le telecamere. Oltretutto, al di là del costo e del personale necessario per controllarle, spesso si rivelano inefficaci. Nulla si sa, a oggi, sull’eventuale collocazione di nuovi cestini in quei punti che ora ne sono sprovvisti: potrebbero tornare al loro posto (magari anche col “coperchio“ per evitare che gli utenti possano infilare sacchetti), ma tutto potrebbe anche rimanere così com’è. Ogni valutazione sarà fatta più avanti. Intanto si è notato che dove hanno trovato solo il cartello i maleducati non hanno abbandonato nulla. Lo sciopero dei cestini, almeno nell’immediato, un risultato lo ha ottenuto.