
La denuncia dei sindacati: «Nei reparti si muore di caldo Gli operai non possono lavorare così»
Quaranta gradi in fabbrica alle 3 di pomeriggio, "cassa integrazione e lettera all’Ispettorato: nei reparti in Brianza si muore, impossibile lavorare così", per Fiom Brianza. Dopo il protocollo sul caldo firmato ieri al ministero da aziende e sindacati, i metalmeccanici chiedono "la riduzione di orario e più controlli su territorio".
"In un capannone di Nova Milanese gli operai hanno misurato la temperatura accanto alle linee – racconta il segretario Pietro Occhiuto – non si può resistere in quelle condizioni. Senza contare che ci sono imprese con i forni. Il pubblico ha dato l’esempio, la Regione ha vietato il lavoro durante il picco della colonnina di mercurio, l’industria segua a ruota". Ora, c’è lo schema siglato al ministero del Lavoro che non è vincolante "ma ha una forte valenza istituzionale". Riguarda "l’adozione di misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche". Fra le prescrizioni "ampio ed automatico ricorso agli ammortizzatori sociali in tutte le ipotesi di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, anche in caso di attività stagionale".
Il documento lascia alle parti la definizione di molti dettagli, ma promuove l’adozione di buone prassi indicando anche capitoli di intervento: informazione e formazione, sorveglianza sanitaria, abbigliamento e indumenti, riorganizzazione dei turni. Il testo parte dai rischi dovuti dall’esposizione del personale al caldo legato al clima impazzito, sia che si operi in ambienti all’aperto o al chiuso. "Comincia il momento degli accordi", sottolinea Occhiuto. Un’agenda fitta visto che le previsioni non prevedono tregue se non brevissime con altri eventi estremi: grandine, prima di lasciare il posto a un’altra ondata di afa. In Regione fino al 15 settembre è vietata l’attività lavorativa all’aperto tra le 12.30 e le 16 nei cantieri, nelle cave, nelle aziende agricole e florovivaistiche nei giorni in cui sarà segnalato (sulla mappa giornaliera sul sito ‘www.worklimate.it) un livello di rischio alto. Obiettivo dei provvedimenti, "tutelare la salute, prevenendo infortuni, malori e malattie professionali legati alle temperature proibitive".