GABRIELE BASSANI
Cronaca

L’addio al transatlantico. Dalla diossina ai campi da padel

Le piscine intorno non mancano, ma nei ricordi restano quelle che sono chiuse da anni e che non torneranno mai...

Le piscine intorno non mancano, ma nei ricordi restano quelle che sono chiuse da anni e che non torneranno mai...

Le piscine intorno non mancano, ma nei ricordi restano quelle che sono chiuse da anni e che non torneranno mai...

Le piscine intorno non mancano, ma nei ricordi restano quelle che sono chiuse da anni e che non torneranno mai più. Tra queste certamente l’ex Transatlantico di Seveso all’angolo tra via Ortles e viale Redipuglia. Un impianto natatorio realizzato negli anni ‘60 e che venne chiamato così per la sua forma originale che ricordava, appunto, una grande nave.

Una struttura dalla storia decisamente sfortunata, visto che ha dovuto subire ben due chiusure per motivi gravi. La prima a causa dell’esplosione dell’Icmesa e la tragedia della diossina, nel 1976. In quell’occasione, l’impianto rimase chiuso per quattro anni per consentire le operazioni di bonifica ma quando riaprì non riuscì a risollevarsi, anche perché dovette pagare la diffidenza di molti a frequentare la zona. A metà degli anni Ottanta, la proprietà decise di trasferire il centro al Comune in anticipo rispetto ai termini sottoscritti al momento del via libera ai lavori. Ma questo non migliorò di molto la situazione, anzi. La gestione si trascinò con difficoltà, anche dopo l’affidamento ad altri privati, fino a quando, nel 2006, ben due incendi distrussero tutto, sferrando il colpo di grazia alla struttura.

Divenne un’area abbandonata, frequentata da tossicodipendenti e senzatetto e utilizzata da molti come discarica per abbandonare rifiuti di ogni tipo. Finalmente, nel 2023, il piano di recupero del Comune, che ha realizzato un nuovo impianto sportivo ma senza piscina. Le vasche non ci sono più da un pezzo, tutta l’area è stata bonificata e sono stati costruiti campi da padel scoperti e una campo da calcetto. Sono seguiti mesi di difficoltà per interventi correttivi come la demolizione di spessori di cemento armato, la presenza di sottoservizi la riqualificazione della recizione.

Ora si lavora per affidare questa nuova area sportiva ad un gestore esterno, disposto a realizzare delle migliorie, a cominciare dalla copertura dei campi da padel, oltre alla costruzione di un’area ludica coperta. Al momento l’impianto è completo, pronto ma ancora chiuso, perché si sta cercando l’operatore in grado di gestirlo. "Stiamo lavorando per poter far partire il bando prima possibile", spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Crippa.

Un’altra ex piscina rimasta nella memoria dei meno giovani è quella delle “Bolle blu“ di Limbiate, tra il canale Villoresi e via Gorky. L’area è dismessa dal 1985. Una superficie di oltre 11mila metri quadri, di proprietà privata per la quale esiste anche un piano di rigenerazione urbana che la indica come area per "funzioni turistico/fruitive/ricreative".