
Tanti i fronti aperti: St, Candy, Peg Perego, Edim. Mentre Fimer a Vimercate ha chiuso e licenziato tutti
Più di duemila posti a rischio. Primo maggio amaro per i metalmeccanici in Brianza. Tante le crisi aperte sul territorio, anche di imprese importanti in Italia e nel mondo.
A cominciare da St, dopo l’annuncio "di almeno 800 esuberi", ma per i sindacati "conti alla mano si arriverà a più di 1.400". Un finale ancora da scrivere, due i tavoli aperti sulla vertenza: uno a Roma, l’altro in Regione Lombardia. Obiettivo, "salvare occupazione e prospettive del sito di Agrate", cuore della multinazionale dei semiconduttori. Conto alla rovescia anche per Candy: il 30 giugno dalle linee di Brugherio uscirà l’ultima lavatrice della storia: "Bisogna vigilare sulla riconversione", dice Enrico Vacca, alla guida della Fim brianzola. Una metamorfosi che "si porta via un altro tassello delle nostre produzioni – aggiunge Pietro Occhiuto, segretario della Fiom provinciale – è uno dei momenti più difficili vissuti dall’industria in questo pezzo di Lombardia".
Timori per Peg Perego, il colosso delle carrozzine, dove è in bilico il 40% del personale, 104 su 263 dopo la fine degli ammortizzatori e difficoltà cominciate nel 2018 oggi giunte ormai alla stretta finale. Mentre in Edim, la fonderia di Villasanta, più di 100 sono in cassa integrazione da gennaio, grazie all’accordo che ha scongiurato la sforbiciata nel marchio dell’automotive controllato da Bosch.
Nella lista non può mancare Fimer, l’azienda delle colonnine elettriche e degli inverter di Vimercate che ha chiuso e licenziato tutti. Ai tempi d’oro ci lavoravano in 180. "Non c’è molto da festeggiare – conclude Vittorio Sarti, segretario della Uilm Lombardia –. La cassa integrazione è aumentata del 20% in un anno, l’occupazione cresce, ma l’84% dei nuovi rapporti è a termine e il potere d’acquisto dei salari è sceso dell’8,7%. In Germania, nello stesso periodo, è cresciuto del 15%".