
La piscina del Parco di Monza, meta di tanti brianzoli, ora è rimasta vuota. Nella foto grande a destra l’ex piscina di Vimercate
Monza – La calura rovente si fa sentire e con essa il desiderio, tutto brianzolo, di un tuffo rigenerante. Ma per i cittadini di Monza e dintorni l’estate 2025 si apre ancora una volta con un nodo in gola: la piscina olimpionica del Parco, un tempo mare dei brianzoli, resta chiusa. E la nuova laguna della piscina Pia Grande, a causa di problemi nei cantieri e continui slittamenti dei tempi, è quasi pronta ma ancora lontana dal primo tuffo. Due storie diverse, accomunate da una medesima sete: quella di acqua, sollievo e socialità. Ci sono luoghi che diventano simboli. La piscina del Parco di Monza è uno di questi. Per generazioni di brianzoli è stata più di un semplice impianto sportivo. Era un rifugio estivo, un punto di incontro, un’estensione naturale del Parco stesso. Ma da quasi sei anni i suoi cancelli sono chiusi. Da allora, il silenzio ha preso il posto delle grida dei bambini e del fruscio dell’acqua.
Eppure i fondi ci sono. Regione Lombardia ha stanziato 2 milioni di euro già nel 2020, cui si aggiungono 700mila euro dal Consorzio Villa Reale Parco. L’intervento rientra nella fase 1 del Masterplan decennale - avviato a maggio 2023 - per la riqualificazione dell’intero polmone verde monzese. Tuttavia, il nodo resta di natura giuridico-amministrativa: l’impianto, oggi, è compreso nel sedime dato in concessione ad Autodromo, un’area affidata ad Aci e subappaltata alla controllata Sias. Per poter partire con i lavori, è necessario che Aci e Sias adottino un atto formale che restituisca la disponibilità della piscina al Consorzio. Solo così si potrà procedere all’assegnazione dell’appalto e avviare il cantiere. È un passaggio obbligato, che si innesta in un quadro complesso fatto di concessioni, proprietà incrociate (Comune di Monza, Comune di Milano, Regione) e competenze condivise.
L’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Paolo Pilotto, anche presidente del Consorzio Parco e Villa Reale, ha ribadito più volte la volontà di riportare la vasca olimpionica al suo splendore di un tempo. Una piscina da 50 metri con trampolino da 3, corsie per il nuoto, ampie zone verdi, aree attrezzate per sport e relax. Un progetto che guarda avanti ma che ha bisogno, prima di tutto, di mettere ordine nel presente. Dopo i lavori di riqualificazione, oltretutto, sarebbe da stabilire se far tenere la piscina in gestione al Consorzio o farla rientrare nell’area in concessione all’Autodromo. Un bel nodo gestionale e burocratico.
Più a sud, nel cuore urbano della città, anche la Pia Grande - da anni punto di riferimento per famiglie e sportivi - continua a far parlare di sé. Qui il cantiere della “laguna“, pensato per ampliare l’offerta ludica e attrarre anche i più piccoli, sta avendo una vita più tribolata di quanto si potesse prevedere. L’opera, finanziata con 412mila euro del Pnrr, doveva concludersi in 100 giorni. I lavori sono partiti il 28 giugno 2023, con consegna prevista ad aprile 2024. Ma il cantiere è ancora lì. Tutto ha iniziato a impantanarsi quando è stato rilevato che la prima ditta ha eseguito i lavori in modo non conforme, con il cambio in corsa con una nuova impresa, a cui sono seguiti ulteriori rallentamenti. Ora si è quasi alla fine: mancano il pavimento antitrauma, le docce, il collaudo tecnico, il via libera dei vigili del fuoco e il parere della commissione di vigilanza comunale. Interventi che potrebbero concludersi entro l’estate, ma sull’agenda non c’è una data certa.
Nel frattempo, si sono eseguiti anche altri lavori all’interno dell’impianto, dal rifacimento dell’impianto elettrico, alla realizzazione di porte antipanico, fino alla sistemazione della terrazza bar, delle scale, del parapetti e all’esecuzione delle tinteggiature. Ma l’eco dei 730 giorni di ritardo risuona forte, soprattutto in un’estate così torrida. In autunno sarà però tempo di nuovi cantieri. Altri 1,3 milioni saranno investiti per il cappotto esterno, il tetto, la palestra e gli spogliatoi della zona fitness. Lavori che sanciranno una sorta di rinascita del prestigioso complesso sportivo.