
Guglielmina Sanchez Nunes Iada, 34 anni. A destra, una foto insieme ai suoi due figli
Macherio (Monza Brianza) – Resta accusato anche di stalking per il peruviano di 33 anni che lo scorso luglio ha ucciso in un casolare abbandonato, strangolandola a mani nude, la sua ex compagna Geraldine Nuñez Sanchez Yadana, una coetanea da cui ha avuto due figli di 17 e 13 anni ora rimasti orfani. L'avvocata Gloria Rota, che difende Alexander Vilcherres Quilla, in carcere per omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva avuta con la vittima, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Milano per vedere annullato il reato di atti persecutori nei confronti della donna, che potrebbe contribuire ad innalzare fino all'ergastolo la pena destinata al 33enne.
La tesi sostenuta è che Geraldine non si sentisse vessata dai comportamenti dell'ex, che aveva raggiunto la donna dal Perù a Macherio quando lei aveva deciso di fuggire insieme ai figli dall’ex compagno violento che la maltrattava e la picchiava regolarmente, trovando rifugio con l’aiuto della mamma e dello zio, che già viveva in Brianza da cinque anni. Tanto che in alcune occasioni gli avrebbe permesso di entrare in casa per lavarsi o gli avrebbe fatto avere una coperta nell'edificio diroccato di via Visconti di Modrone a Macherio dove l'uomo si era sistemato.
I giudici della libertà hanno invece confermato l'accusa di stalking e a breve saranno rese note le motivazioni, che potrebbero fare strada ad un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione. “Non volevo ucciderla, la amavo”, ha detto Alexander Vilcherres Quilla quando ha confessato il delitto durante l'interrogatorio per l’udienza di convalida del fermo, eseguito dai carabinieri che lo avevano sorpreso mentre tentava di fuggire dal casolare abbandonato. Erano stati i due figli a lanciare l’allarme quando non avevano visto rincasare la madre la sera dal suo lavoro come badante, con cui manteneva sè e i suoi ragazzi.