DARIO CRIPPA
Cronaca

Geraldine, madre di due figli strangolata a Macherio: arrestato l’uomo che l’aveva perseguitata dal Perù all’Italia

Geraldine Sanchez Nunes Yadana, 34 anni, è stata uccisa in un’ex caserma abbandonata: lascia due figli di 14 e 17 anni. L’ex compagno, Alexander Dilcherez Quila, 38 anni, è indagato per omicidio aggravato e atti persecutori

Guglielmina Sanchez Nunes Iada, 34 anni. A destra, una foto insieme ai suoi due figli

Guglielmina Sanchez Nunes Iada, 34 anni. A destra, una foto insieme ai suoi due figli

Macherio – Quella che si tratteggia in queste ore, sembra essere una storia di violenza domestica che attraversa i continenti e si conclude con un brutale femminicidio. Geraldine Sanchez Nunes Yadana, peruviana di 34 anni, è stata uccisa mercoledì sera a Macherio, in provincia di Monza e Brianza: è morta strangolata in una ex caserma abbandonata. Per l’omicidio è stato arrestato l’ex compagno Alexander Vilcherrez Quilla, 38 anni, che l’aveva raggiunta in Italia sei mesi fa nonostante lei avesse cercato di sottrarsi alle sue violenze. È indagato per omicidio aggravato e atti persecutori.

La tragedia ha radici profonde. In Perù, dove la coppia aveva vissuto insieme per anni e aveva avuto due figli ora adolescenti, l’uomo aveva un comportamento violento: picchiava regolarmente Guglielmina, costringendola a vivere nel terrore. La donna aveva trovato il coraggio di fuggire dal proprio paese, aiutata dalla madre, per raggiungere Macherio dove vivevano da cinque anni la zia e lo zio, Andres Sanchez Nunes, unica ancora di salvezza per lei e i suoi bambini.

In Italia, Guglielmina aveva cercato di ricostruire la propria vita lavorando come badante e addetta alle pulizie, impieghi che le permettevano di mantenere i figli lontano dall’incubo del passato. Ma la sua fuga non era bastata: sei mesi fa Alexander l’aveva raggiunta in Lombardia, determinato a riconquistarla. Lei aveva rifiutato qualsiasi tentativo di riconciliazione, cosciente della pericolosità dell’uomo.

Le minacce non si erano fatte attendere. L’ex compagno aveva iniziato a perseguitarla, creando un clima di tensione che si è tragicamente materializzato mercoledì sera. Secondo la ricostruzione degli quindi inquirenti, quando Guglielmina è rientrata dal lavoro alle 20, come faceva ogni giorno dopo il turno da badante, Alexander l’avrebbe intercettata a poche centinaia di metri da casa. L’avrebbe avvicinata e trascinata con la forza verso una vecchia caserma e lì l’avrebbe uccisa strangolandola.

A dare l’allarme sono stati i due figli di 14 e 17 anni, preoccupati perché la madre non era rientrata. Hanno chiamato la zia e la nonna, e insieme hanno iniziato a cercarla. Il ritrovamento del corpo e l’arresto dell’uomo sono avvenuti in rapida successione, anche se al momento non è chiaro come sia andata esattamente. Alexander è stato arrestato dai carabinieri ed ora è sotto interrogatorio presso l’autorità giudiziaria. I militari stanno raccogliendo testimonianze e prove.

Anche se la dinamica del ritrovamento non è ancora completamente chiara, il quadro generale che emerge dagli inquirenti è di una tragica nitidezza: una donna che aveva trovato il coraggio di fuggire dalle violenze domestiche, che aveva cercato di ricostruire la propria vita in un paese straniero, sembra essere stata raggiunta e uccisa da chi non accettava la sua libertà.

L’episodio si aggiunge alla lunga lista di femminicidi avvenuti in Lombardia nell’ultimo anno: il delitto, al momento, sembra rientrare perfettamente nella definizione, in quanto avvenuto nell’ambito di una relazione familiare. La comunità di Macherio è scossa da questa tragedia che ha spezzato una vita e lasciato due adolescenti orfani della madre, vittime indirette di una violenza che li ha segnati prima ancora che diventasse omicidio.