DARIO CRIPPA e STEFANIA TOTARO
Cronaca

Geraldine, strangolata a Macherio dall’ex compagno coetaneo, che poi si è fatto un selfie e scritto: “Vero amore”

Lei era arrivata in Brianza dal Perù con i due figli per sfuggire alle violenze dell’uomo. Non è bastato

Geraldine con i figli di 17 e 14 anni, che aveva portato con sé in Brianza

Geraldine con i figli di 17 e 14 anni, che aveva portato con sé in Brianza

Macherio (Monza e Brianza), 18 luglio 2025 –  Era fuggita dal Perù e dalle violenze del suo ex compagno, ma lui non si era rassegnato. L’aveva seguita fino in Brianza, dove lei aveva portato i loro due figli, e l’aveva presa di nuovo di mira. Fino a quando non ha teso una trappola alla giovane donna, ha atteso che passasse davanti al casolare abbandonato in cui aveva trovato rifugio e l’ha trascinata dentro con la forza strangolandola a mani nude. Un femminicidio nato oltreoceano e consumatosi in Brianza quello andato in scena mercoledì sera a Macherio, non lontano dalla villa dove vive ancora Barbara, la figlia di Silvio Berlusconi.

“Papà, cosa hai fatto alla mamma? Perché hai risposto al suo telefono? Dov’è?” le urla del figlio maggiore l’altra sera. Il 17enne, assieme al fratello di 14, ha dato l’allarme ed è corso a cercare la mamma. Ma Geraldine Sanchez Nuñez Yadana, 33 anni, giaceva ormai senza vita nel casolare di fianco alla vecchia caserma dei carabinieri abbandonata. Inutile il lungo massaggio cardiaco tentato dai carabinieri, che intanto avevano bloccato l’assassino, Alexander Vilcherres Quilla, 33 anni, mentre tentava di fuggire in strada alla vista dei lampeggianti dopo una breve colluttazione col figlio maggiore. “Lui la picchiava, per questo dieci mesi fa era scappata con la madre”, raccontava ieri tremante lo zio della vittima, Andres Sanchez Nuñez. “Era furbo, aveva usato il nome dei figli per avere il permesso di soggiorno”. E aveva tentato di riallacciare i rapporti con la donna. “Lei faceva tutto per i figli, lavorava come badante, faceva le pulizie, ma di lui non noleva più sapere nulla”.

Nelle ore dell’omicidio, in un delirio di narcisismo o forse nel tentativo di costruirsi un alibi, “ha afferrato il cellulare di Geraldine e si è scattato una foto”. Un selfie, su cui ha aggiunto la frase in spagnolo: “Verdadero Amor” (Vero amore). Anche se di amore non ce n’era affatto, il giorno prima aveva avvicinato di nuovo la donna insultandola. Ed era già successo negli scorsi mesi), tanto che i carabinieri lo conoscevano, anche per i furtarelli di alcolici commessi nei supermercati della zona. Ieri la comunità peruviana di Monza e Brianza (almeno seimila persone), con l’associazione ’Perù Amico d’Italia’, ha espresso dolore per la sorte della connazionale. “Chiedo che le nostre comunità, anche quella brianzola, stiano vicine ai figli per non abbandonarli al dolore e al desiderio di vendetta - ha detto Ana Maria Bobadilla Vilchez -. Ci attiveremo per un crowdfunding con cui sostenerli e per far mettere una panchina rossa al Consolato peruviano a Milano: non ci devono essere più violenze sulle donne”.

Nei confronti del 33enne, che davanti al pm di turno, il sostituto procuratore monzese Michele Trianni, si è avvalso della facoltà di non rispondere, la Procura di Monza coordinata da Claudio Gittardi ha emesso un fermo per omicidio volontario e stalking. Perché è emerso appunto che la donna aveva lasciato il Paese di origine proprio per sfuggire agli atti persecutori dell’ex compagno, come hanno raccontato i due figli adolescenti e la madre di Geraldine agli inquirenti. Le due accuse sono state contestate con l’aggravante della relazione affettiva avuta con la vittima e, quando sono connesse tra loro, prevedono la pena dell’ergastolo. Domattina l’indagato sarà interrogato nel carcere di Monza dalla gip Angela Colella per l’udienza di convalida del fermo.