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Fontana sfida Vannacci: “Col ca**o che vannaccizzano la Lega”. E raccoglie applausi dai Giovani Padani

Il presidente lombardo attacca duramente il vice-segretario leghista davanti ai Giovani Padani, rivendicando i valori della Lega Nord originaria. Cresce la tensione interna nel Carroccio tra autonomisti e sostenitori dell’ex generale

Il vice-presidente della Lega Roberto Vannacci (a sinistra) e il governatore lombardo Attilio Fontana

Il vice-presidente della Lega Roberto Vannacci (a sinistra) e il governatore lombardo Attilio Fontana

Milano – Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, non è il tipo d’uomo che normalmente suscita passioni irrefrenabili, non tuona dal palco: è composto, misurato, garbato (persino coi giornalisti). Per questo stupiscono le parole che il governatore leghista ha pronunciato venerdì nella sala di Villa Calcaterra a Busto Arsizio lanciando un attacco frontale contro l’ex generale Roberto Vannacci, vice-segretario della Lega. “Col c**zo che vannaccizzano la lega”, ha tuonato Fontana davanti ai Giovani Padani riuniti in congresso, scatenando applausi scroscianti e mettendo a nudo le profonde tensioni che attraversano il Carroccio.

L’uscita del governatore lombardo riportata dal quotidiano Malpensa24 notoriamente poco incline a linguaggi coloriti, rappresenta il culmine di un malcontento che serpeggia da mesi all’interno del partito di Matteo Salvini. Al centro della polemica c’è la crescente influenza dell’ex generale, che ha lanciato il movimento “Il Mondo al Contrario” e ha trasformato la sua associazione culturale in movimento politico, alimentando sospetti sui suoi veri obiettivi.

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Il consenso crescente attorno al generale Roberto Vannacci sembra destinato a cambiare gli equilibri interni alla Lega non solo in Veneto, ma anche in altre regioni, creando preoccupazioni tra i dirigenti storici del partito. La sua associazione conta già oltre tremila iscritti e più di 150 team territoriali, la maggior parte dei quali non possiede la tessera leghista.

Non è la prima volta che emerge il dissenso verso Vannacci. A fine agosto era stata Susanna Ceccardi ad attaccare l’ex generale, accusandolo di comportarsi “come nell’esercito” e di voler imporre i propri uomini nelle liste elettorali toscane. I colonnelli contro il generale, titolava significativamente un quotidiano nazionale, fotografando il clima di crescente insofferenza.

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Fontana ha rivendicato con forza l’identità originaria del movimento: “Io sono della Lega, della Lega lombarda. I nostri valori sono sempre gli stessi: il Nord, la difesa della nostra Lombardia dal nuovo neocentralismo che si vede avanzare”. Un richiamo alle radici autonomiste e federaliste che sembra voler arginare la deriva nazionalista impressa da Vannacci.

Il futuro della Lega appare sempre più incerto, diviso tra chi vuole preservare l’anima nordista originaria e chi invece guarda con interesse al progetto politico dell’ex generale. La Lega affronta nuove tensioni interne, con il generale Vannacci che ipotizza una candidatura autonoma alle Regionali toscane, alimentando ulteriori preoccupazioni sulla tenuta dell’alleanza. Le parole di Fontana rappresentano un chiaro segnale: la battaglia per l’anima della Lega è appena iniziata.