REDAZIONE MILANO

Giorgio Armani, l’ultimo abbraccio di Milano: camera ardente al “teatro” di via Bergognone

Due giorni per visitare la sala allestita nella zona del quartier generale della griffe. Lunedì, in occasione dei funerali in forma privata, sarà proclamato lutto cittadino

Giorgio Armani con alcune sue modelle prima di una sfilata

Giorgio Armani con alcune sue modelle prima di una sfilata

Milano, 5 settembre 2025 – La città si prepara a dare l’ultimo saluto a uno dei suoi figli adottivi più celebri. Da qui Giorgio Armani, nato 91 anni fa a Piacenza, ha spiccato il volo verso la celebrità planetaria. E qui i milanesi gli tributeranno un abbraccio che si preannuncia lungo, commosso e molto partecipato.

Dalle 9 di domani ci si potrà mettere in fila davanti all’Armani/Teatro di via Bergognone 59 per la camera ardente, che sarà visitabile fino alle 18 e nella stessa fascia oraria anche domenica. Un pellegrinaggio già iniziato ieri pomeriggio davanti all’abitazione di via Borgonuovo. Lunedì sarà il giorno del lutto cittadino proclamato dal Comune e dei funerali in forma strettamente privata per espressa volontà dello stilista.

“Era un uomo pieno di talento e di interessi, capace di portare nelle sue creazioni lo stile sobrio ed elegante della sua personalità, misurato, mai eccessivo: a Milano mancheranno il suo sguardo creativo, la sua partecipazione attiva e il suo sostegno alla vita della nostra città”, ha affermato il sindaco Giuseppe Sala, che in serata ha ricordato Re Giorgio pure alla Scala, al termine del minuto di silenzio che ha preceduto il concerto di inaugurazione del Festival MiTo. “Simbolo della Milano migliore – lo ha definito il primo cittadino davanti alla platea del Piermarini –. Tutti noi dobbiamo continuare a lavorare in e per Milano. E nessuno si dimenticherà di lui”.

Approfondisci:

Chi sono Sergio Galeotti e Leo Dell’Orco, i due grandi amori di Giorgio Armani. “Quando Sergio è morto se n’è andata una parte di me”

Chi sono Sergio Galeotti e Leo Dell’Orco, i due grandi amori di Giorgio Armani. “Quando Sergio è morto se n’è andata una parte di me”

“Giorgio Armani è stato e sarà per sempre la Moda. La Lombardia perde un autentico pilastro, il mondo un maestro”, ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana. “L’uomo – ha aggiunto il governatore – che ha affermato lo stile italiano e l’eleganza del saper fare lombardo in tutto il mondo. È difficile esprimere con semplici parole ciò che Re Giorgio ha fatto per l’Italia e che, ne sono certo, continuerà a rappresentare. Ha trasformato la creatività in un linguaggio universale, elevando il Made in Italy a simbolo di eccellenza su ogni palcoscenico”. “Con Giorgio Armani l’Italia perde un maestro dello stile e un simbolo di eleganza, creatività e imprenditorialità riconosciuto a livello internazionale”, gli ha fatto eco il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “Ha valorizzato l’immagine di Milano e dell’Italia nel mondo”, ha chiosato il numero uno di Assolombarda Alvise Biffi.