GIULIANO GALIMBERTI
Cronaca

A Seregno l’ex capannone sottratto alla criminalità diventerà un magazzino del Comune

La riqualificazione dell’immobile in via Marsala è in corso, i lavori costeranno in tutto 670mila euro. Al municipio mancava una struttura di sua proprietà: quella utilizzata attualmente è della Provincia

Il sindaco Alberto Rossi davanti al capannone in corso di recupero in via Marsala

Il sindaco Alberto Rossi davanti al capannone in corso di recupero in via Marsala

Seregno (Monza e Brianza), 9 settembre 2025 – Era un capannone nella disponibilità della criminalità organizzata, diventerà presto il magazzino comunale. Nuova vita per l’immobile di via Marsala che, fino a un paio di anni fa, ospitava un’attività di gommista ai margini del quartiere di Sant’Ambrogio. Nei giorni scorsi il sindaco Alberto Rossi si è recato sul posto, attualmente oggetto di opere di ristrutturazione, per un sopralluogo. "È un lavoro molto importante – ha spiegato Rossi –, soprattutto per l’origine di questo immobile. Era utilizzato dalla criminalità organizzata, noi siamo riusciti ad acquisirlo al patrimonio comunale. Questo è uno dei beni più grandi riconvertiti". 

Come sarà utilizzato 

Gli altri beni ottenuti nel corso degli anni sono stati utilizzati praticamente tutti come residenza, anche per progetti di carattere temporaneo e, comunque, per risolvere il problema dell’emergenza abitativa che in questi anni è stato particolarmente avvertito in città. Questo edificio, invece, di sicuro era molto più difficile da riconvertire a un uso residenziale. La scelta è stata poi facilitata anche da una semplice considerazione: il Comune di Seregno, uno dei più grandi e importanti della Brianza, non era in possesso di un magazzino di sua proprietà. Il capannone che assolve attualmente a questa funzione è infatti della Provincia di Monza e Brianza, che ha deciso di metterlo temporaneamente a disposizione del Comune. 

La bonifica da eternit 

"Ora in via Marsala ci sono i lavori in corso – ha sottolineato Rossi –, per una spesa complessiva di 670mila euro, di cui 150mila euro finanziati dall’Agenzia regionale dei beni confiscati. Abbiamo innanzitutto bonificato un’area che era piena di eternit, adesso stiamo rifacendo la parte esterna e gli interni. Stiamo anche realizzando i servizi, visto che prima il capannone ne era sprovvisto, oltre a tutto ciò che ci permetterà di far diventare questo capannone il luogo ideale da destinare a magazzino per tutti i nostri beni. Sono particolarmente soddisfatto perché è un altro posto in cui lo Stato si riprende la scena, restituendo alla collettività un bene prima nelle mani della criminalità organizzata".  

Il blitz e lo sgombero 

L’iter per arrivare alla situazione attuale non è stato dei più semplice e veloci. Il Comune aveva fatto domanda anni fa. E con successo: l’assegnazione da parte dell’agenzia che si occupa dei beni confiscati era avvenuta già nel 2022. Risultava però impossibile utilizzare il capannone, perché adoperato al tempo da persone che non erano neanche in possesso di un contratto di affitto. Emessa l’ordinanza e attesi i tempi previsti dalla legge, all’inizio del 2023 era poi scattato il blitz delle forze dell’ordine per procedere allo sgombero, provvedendo anche allo smaltimento di 2mila pneumatici lì presenti, con l’addebito di tutte le spese sostenute al proprietario.

Una volta entrato in possesso dell’immobile, di cui una parte era stata anche posta sotto sequestro dalla magistratura, il Comune ha potuto stendere finalmente il progetto, cercare i finanziamenti necessari, eseguire la bonifica e dare il via ai lavori. Data la vicinanza dell’edificio alla ferrovia, lo spazio è stato giudicato idoneo anche a ospitare la sede della Protezione civile.