BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La vita spezzata di Abdel, orgoglioso del suo Sudan: doppia raccolta fondi per aiutare la famiglia

Doppia raccolta fondi per aiutare la sua famiglia a sostenere le spese del funerale. Gli amici: “Era un ragazzo d’oro, studiava per diventare meccanico”. Appello del sindaco contro i tuffi nell’Adda.

Abdel Elsarag aveva frequentato la 1A all’Accademia Martesana

Abdel Elsarag aveva frequentato la 1A all’Accademia Martesana

Il suo Sudan sempre nel cuore, doppia raccolta fondi per Abdel, il 16enne di Cornate inghiottito dall’Adda a Trezzo, giovedì scorso. Una organizzata nel borgo dove abitava, la cassetta per la famiglia è al bar vicino a casa, (Zero Cafè in via Monsignor Caccia Dominioni 1), l’altra a scuola, all’Accademia Martesana, a Gorgonzola.

La tragedia si abbatte su professori e compagni, che ora raccolgono denaro per aiutare i genitori a sostenere le spese impreviste. "Era davvero un ragazzo d’oro, non come si dice in questi casi con un po’ di retorica, ma sul serio, fiero delle sue origini", raccontano docenti e coetanei sconvolti.

Abdel Elsarag aveva frequentato la 1A, corso meccanici auto. In queste settimane stava ultimando la sua prima esperienza di tirocinio formativo in un’azienda, dove stava andando molto bene. Il dramma è piombato nell’istituto di formazione professionale, dove volgono al termine gli esami proprio in questi giorni, come un fulmine a cielo sereno.

E una scatola per raccogliere fondi da donare alla famiglia, con la dicitura “Per Abdel“, è stata collocata davanti alla segreteria. "Siamo tutti addolorati - così Cristina Comi, tutor del corso meccanici della scuola -. Abdel era con noi da un anno. Un ragazzo vivace, ma anche molto rispettoso, mi verrebbe da dire con una sua etica".

Il ricordo del suo paese d’origine sempre nel cuore. "Amava raccontare del Sudan, del nonno che aveva consentito a tutta la famiglia di venire in Italia, di quello che avevano vissuto". Sulla raccolta fondi: "In questi giorni sento costantemente la sorella. La raccolta è stata decisa spontaneamente: speriamo di poter offrire a nostra volta un aiuto".

Al ritorno in aula a settembre, un banco vuoto. Un pugno allo stomaco per tutti. Ed è proprio alla scuola che le amministrazioni affacciate su fiume e canali potrebbe chiedere una mano per fare prevenzione. Abdel non si è reso conto del rischio, non immaginava certo che quel tuffo in un pomeriggio di afa sarebbe stata l’ultima scelta della sua vita. Una ventina gli annegati negli ultimi anni, quasi tutti extracomunitari, nel tratto fra le due province, Brianza e hinterland.

"Nonostante il divieto assoluto di balneazione il pericolo è concreto - sottolinea il sindaco Andrea Panzeri -. Anche i carabinieri presidiano, ma non possiamo affidarci solo alle forze dell’ordine. Per questo chiediamo a tutti di non fare colpi di testa che possono costare cari".