
Giorni di vacanza nella villetta di famiglia a Lissone per le gemelle del basket Matilde ed Eleonora. La prima, stella della Nazionale in convalescenza, giocherà nella Wnba: "La Brianza mi mancherà".
È una bella ragazza con un sorriso incantevole, anche se sul parquet è meglio diffidare: Matilde Villa ha grinta da vendere. Eppure nella villetta di famiglia di Lissone, a pochi passi dalla sede della Croce Verde, dove vivono mamma e papà e dove lei e la gemella Eleonora si fermano nelle pause scolastiche o sportive, è la ragazza della porta accanto.
"È più facile giocare che rilasciare un’intervista – commenta lei –. Anche se per un po’ dovrò rimanere lontana dai campi per colpa di un brutto infortunio durante un’amichevole della Nazionale. L’obiettivo è quello di tornare in campo alla fine del campionato in aprile". Ci vorrà del tempo, ma intanto di strada ne ha già fatta parecchia. "Il basket non è stato il mio primo sport – racconta –. Io ed Eleonora, la mia gemella, anche per il desiderio dei genitori prima abbiamo fatto nuoto e danza. Poi il minibasket qui a livello locale. Quando con l’avanzare dell’età non abbiamo più potuto giocare con i maschi, siamo finite a Costa Masnaga".
Detto così, sembra anche una cosa normale e scontata, quasi un percorso sportivo di tanti e tante giovani. I dettagli li aggiungiamo noi: esordio in Serie A1 a 14 anni. Nell’autunno 2020, non ancora sedicenne, 36 punti in una partita contro la Dinamo Sassari. Un anno dopo l’esordio nella Nazionale maggiore. E, ancora, nella primavera 2024, non ancora ventenne, scelta al draft della Wnba, ovvero la Nba del basket femminile per andare a giocare negli Stati Uniti. Il campionato più prestigioso del mondo. "La Brianza mi mancherà – confessa – ma giocare con le migliori del mondo è un sogno. Qui, però, ho la famiglia e gli amici. Sono più legata alle persone che ai luoghi, qui a Lissone però ci sono la famiglia e gli amici". Mamma e papà sono in casa, a distanza per non essere invadenti: "Le ragazze devono farfe la loro strada – commenta la mamma – L’importante è che siano felici". E oggi con la tecnologia è più facile sentirsi vicine anche da una parte all’altra dell’oceano. Anche perché negli States ci va pure Eleonora, che frequenta il college.
Intanto, a Venezia, la prima esperienza di vita indipendente, qualche compagna ha fatto anche da cuoca.
"Il basket mi ha aiutato a crescere come persona – commenta sicura Matilde – proprio per le esperienze fatte fuori dal campo. Tra luoghi da visitare e compagne di gioco di ogni continente. Se Costa Masnaga mi ha lanciato dal punto di vista sportivo, Venezia mi ha consentito di giocare ai più alti livelli e di vivere una bella esperienza umana, oltre a scoprire una città di fascino. Negli Stati Uniti cercherò di misurarmi con le migliori cestiste, ma con la certezza che darò tutto per essere un valore aggiunto".