
I sindaci hanno portato in Europa tutte le loro preoccupazioni sulla variante della Pedemontana. L’alternativa: fondi al potenziamento della Tangenziale Est e il raccordo con la Milano-Venezia.
Una tavola rotonda a Bruxelles per far sentire in Europa la voce del Vimercatese che dice ancora una volta "no" alla tratta “D breve” di Pedemontana. Trasferta dei sindaci al Parlamento Ue contro "il progetto che minaccia di devastare un’area di pregio ambientale e agricolo, compromettendone per sempre l’equilibrio naturale, la vivibilità e l’identità del nostro territorio". Un intervento "ad alto impatto e insostenibile, che andrebbe a compromettere un patrimonio comune come il Parco Pane, esempio virtuoso di tutela ambientale e risorsa preziosa per la qualità della vita". Gli amministratori hanno aggiunto che l’area "chiede ascolto, rispetto e un futuro diverso, fatto di scelte partecipate e coerenti con le vere esigenze delle nostre comunità". In viaggio, Agrate, Bellusco, Bernareggio, Burago, Caponago, Carnate, Cavenago, Ornago, Sulbiate, Vimercate e Cambiago. Gli amministratori, accompagnati anche da alcuni esponenti del Comitato Ferma Ecomostro D Breve, hanno spiegato alle istituzioni comunitarie perché sono contrati a quell’opera. Documenti e analisi alla mano, sindaci e amministratori hanno evidenziato le criticità dal punto di vista dei trasporti, economiche e finanziarie, ambientali e procedurali.
Al loro fianco, Brando Benifei, l’europarlamentare che con un’interrogazione alla Commissione aveva garantito un supplemento di indagine sull’infrastruttura. I comuni indicano un’alternativa: "Dirottare i fondi sul potenziamento della Tangenziale Est e il raccordo con la Milano-Venezia, atteso da decenni". Un’opzione finora rimasta senza partito. "Abbiamo presentato osservazioni con il supporto del Pim e la condivisione del Parco Agricolo Nord Est che non sono state contro dedotte in modo adeguato – sottolineano i sindaci – serve un percorso condiviso". Nel frattempo il cantiere della Tratta C, che arriva ad Arcore e ha un impatto su Vimercate, procede. In Europa, le città hanno ripetuto che la “D breve” "non è una semplice variante, ma un’opera del tutto nuova che avrebbe bisogno di una diversa autorizzazione". Questo il perno dell’azione legale promossa tutti insieme, una diffida spedita alla società, al Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) e al ministero dell’Ambiente.