MONICA GUZZI
Cronaca

Creme e rossetti, non solo moda. Le sfide del made in Brianza: ricerca, formazione e sostenibilità

Sul territorio lavora il 4,9% delle aziende lombarde del settore, 134 realtà per un totale di 3.500 addetti. Marco Sala, delegato di Cosmetica: la politica intervenga su costi dell’energia e “Green Deal“ europeo.

Sul territorio lavora il 4,9% delle aziende lombarde del settore, 134 realtà per un totale di 3.500 addetti. Marco Sala, delegato di Cosmetica: la politica intervenga su costi dell’energia e “Green Deal“ europeo.

Sul territorio lavora il 4,9% delle aziende lombarde del settore, 134 realtà per un totale di 3.500 addetti. Marco Sala, delegato di Cosmetica: la politica intervenga su costi dell’energia e “Green Deal“ europeo.

Ricerca, tecnologia, sostenibilità, sicurezza per chi compra. Dietro ciò che al consumatore appare come una semplice crema, un rossetto, un sapone o un profumo c’è molto di più. Un lavoro che mette insieme tante competenze, una ricerca continua che spesso coinvolge il mondo dell’università e che ora esplora anche gli orizzonti dell’intelligenza artificiale.

È il mondo della cosmetica, che va a braccetto con quello della chimica e che in Brianza è rappresentato da veri colossi del settore e qualche interessante start-up. Più della metà delle imprese della cosmetica italiana è presente in Lombardia (53,8%) e occupa 231 mila addetti. In provincia di Monza e Brianza lavora il 4,9% delle imprese cosmetiche lombarde, dando lavoro al 3% degli addetti della cosmetica a livello regionale: tradotto in numeri, si tratta di 134 aziende per un totale di 3.500 addetti.

Un settore finito sotto i riflettori della Milano Beauty Week - promossa da Assolombarda e Cosmetica Italia - in un focus locale organizzato nei giorni scorsi da Assolombarda Monza e Brianza con la community locale Alumni Bocconi.

Innovazione, sostenibilità e formazione sono le tre leve che rendono competitive le imprese del Monza Beauty District e capaci di esportare il made in Italy nel mondo. Un esempio arriva da Intercos di Agrate Brianza, il colosso con seimila dipendenti nel mondo che lavora per i grandi marchi in collaborazione con l’università grazie al Joint Lab Unimib ospitato al quarto piano della Casa della Ricerca della Bicocca, il famoso edificio U28 alle spalle dell’ospedale San Gerardo di Monza. Punto di forza di Intercos, la leadership in materia di innovazione e sostenibilità (ha ottenuto la medaglia platinum di Ecovadis piazzandosi tra l’1% delle aziende più virtuose del settore), conquistata grazie alla sinergia col mondo della ricerca universitaria. "Per Intercos il Joint Lab è un esperimento molto interessante – spiega Elisabetta Rivolta, responsabile delle risorse umane –. Ci sono molte competenze che non vengono studiate o spiegate all’università, come ad esempio il colorista cosmetico, per il quale abbiamo creato un’academy interna così come per i processi di industrializzazione". Formazione e sostenibilità sono i principali temi su cui investe anche il gruppo Desa di Seregno, azienda storica leader nella detergenza e cura della persona, con brand noti in tutto il mondo come Chanteclair e Spuma di Sciampagna. Attiva in 40 Paesi, Desa ha avviato progetti di riqualificazione sostenibile con obiettivi di carbon neutrality entro il 2035.

"Ogni giorno, nella nostra quotidianità, dalla pulizia dei denti al dopobarba, entriamo in contatto con almeno otto prodotti cosmetici", ricorda Marco Sala, vicepresidente del gruppo e delegato di Cosmetica Italia. Che guarda al futuro immediato del settore lan ciando un appello. "Il mercato della cosmetica in Italia ha un potenziale di sviluppo di export e di nuovi posti di lavoro – dice Sala –. Ma alla politica chiediamo attenzione su due cose: il tema dell’energia, perché non è possibile che i produttori paghino il 40-50 per cento in più, e la semplificazione della normativa del Green Deal europeo. Ciò non significa rinunciare ai principi dell’impatto climatico zero, ma avere la capacità di trovare la strada, perché certi limiti sembrano fatti da persone che la vita in azienda non l’hanno mai incontrata".