ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Servono tremila addetti. Porro: investire sulle scuole

La presidente del Salone punta su intelligenza artificiale e sostenibilità. Nuovi strumenti utili per "accompagnare le Pmi nel salto di qualità".

Maria Porro, presidente del Salone del Mobile e di Assarredo. ha sottolineato il peso specifico del comparto nel tessuto produttivo regionale

Maria Porro, presidente del Salone del Mobile e di Assarredo. ha sottolineato il peso specifico del comparto nel tessuto produttivo regionale

"Il legno-arredo è il cuore pulsante della Lombardia", ha detto durante l’incontro in Villa Reale Maria Porro, presidente del Salone del Mobile e di Assarredo, che ha sottolineato il peso specifico del comparto nel tessuto produttivo regionale.

"In Brianza – ha ricordato Maria Porro – contiamo 1.270 imprese attive nel settore, pari al 40% del totale lombardo, con un fatturato che supera i 2,2 miliardi di euro, cioè un quarto del valore regionale". Numeri importanti, ma che si confrontano con una congiuntura da tenere sotto osservazione. "Nel 2024 abbiamo registrato un calo del 4% nel fatturato e del 2% negli addetti – avverte la presidente – anche se sono numeri mitigati dalle caratteristiche del settore che promuove qualità altissima e vocazione all’export".

Per Porro, la via da seguire è chiara: "Dobbiamo costruire un ecosistema. In alcuni mercati si cresce, in altri si arretra. Per questo è fondamentale investire in formazione, innovazione e orientamento, a partire dalle scuole. Nei prossimi anni serviranno 3.000 nuove figure in Brianza e 29.000 a livello nazionale. Occorre investire in intelligenza artificiale ed eco-design, accompagnando le Pmi nel salto di qualità". Anche il mondo dell’industria, rappresentato da Matteo Parravicini, nuovo presidente della sede di Monza e Brianza di Assolombarda, ha ribadito l’urgenza di creare un sistema integrato. "Viviamo una fase di profonda incertezza globale, tra tensioni geopolitiche e difficoltà logistiche – osserva –. Le imprese brianzole non possono più navigare da sole. Serve innovare le filiere e costruire relazioni solide all’interno di un ecosistema produttivo".

"Ma c’è un problema cruciale – prosegue – la mancanza di personale qualificato. Secondo il nostro Centro Studi, oltre il 52% delle assunzioni previste riguarda profili difficilmente reperibili, con picchi dell’80% per alcune figure come i saldatori. E in Brianza il dato è peggiore della media lombarda e nazionale". Da qui l’appello ad investire in formazione, orientamento e politiche attive del lavoro.

Anche il coordinatore territoriale della Uil Monza e Brianza, Gian Carlo Pagani esprime pieno favore alla creazione di una Zis nel legno-arredo. "È una filiera complessa, molto frammentata, con tante microimprese che spesso non fanno parte né di sindacati né di associazioni di categoria – commenta –. Il risultato è una grande disuguaglianza anche in termini di salari e contratti. Costruire un distretto vero, in cui pubblico e privato lavorano insieme, può ridurre questo gap e favorire il ricambio generazionale".

Nel Patto territoriale già avviato tra Regione, Provincia, Comuni e attori di settore, il sindacato vede un’occasione da cogliere. "Servono politiche inclusive, per coinvolgere anche lavoratori non tradizionali, come immigrati e detenuti in fase di reinserimento – conclude il sindacalista –. C’è un grande bacino da cui attingere".

A.S.