
La Rappresentante di Lista e Dario Mangiaracina
Milano – Mia, trent’anni dopo. È un anniversario ancor più anniversario degli altri, quello che celebra sabato prossimo al Manzoni la dodicesima edizione di “Buon compleanno Mimì”, viaggio tra i ricordi e le canzoni di una vita volata via troppo in fretta, una fredda mattina di primavera del ’95, lasciando nell’aria il sorriso malinconico di “Minuetto” e “Gli uomini non cambiano”, “E non finisce mica il cielo” e “La nevicata del ‘56”, “Piccolo uomo”, “Almeno tu nell’universo”. Organizzato dall’Associazione Minuetto Mimì Sarà - retta da Vincenzo Adriani, Leda Bertè, Olivia Bertè e Manuela Savini Bertè (manca una sorella, ma si tratta di una lunga storia) - con la direzione artistica di Giancarlo Del Duca e Vincenzo Adriani. Una festa per quei 78 anni che l’eroina di “Padre davvero…” avrebbe compiuto proprio sabato condotta da Luisa Corna, con la partecipazione di Anna Tatangelo, Arisa, BigMama, Cioffi, Ermal Meta, La Rappresentante di Lista, Luisa Corna, Nina Zilli e Settembre. “Di Mia Martini ricordo innanzitutto la bocca e la mimica del volto, ho sempre amato quelle accentuate”, ammette Veronica Lucchesi de La Rappresentante di Lista. “Mi piace, infatti, che nell’esecuzione di una canzone il volto si trasformi e la maschera si animi. E in lei ho sempre l’espressione dare un penso ad ogni parola, ad ogni sentimento o passione raccontata”.
Al Manzoni cosa canterete?
“Dario (Mangiaracina, l’altra metà della Rappresentante, ndr) non ci sarà e quindi in scena sarò accompagnata alla chitarra da mia sorella Erika (che suona pure lei nella band come “turnista“, ndr). Per l’occasione abbiamo scelto d’interpretare ‘Notturno’ perché è una canzone che in casa ho sempre cantato”.
Come ha conosciuto Mimì?
“Grazie a mia madre, che ha una bella collezione di voci femminili tra i suoi dischi. Da piccola ero molto esterofila, ma quei dischi di Mina, Ornella Vanoni, Gabriella Ferri, Nada, Mia Martini, Patty Pravo, Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, ma pure Carmen Consoli hanno iniziato pian piano ad esercitare un’attrazione sempre più forte. Voci meravigliose che da bimba provavo ad imitare nel salotto di casa e che crescendo ho finito con l’interiorizzare sempre di più”.
Fra i ricordi legati alla figura di Mimì, quali l’interessano di più?
“Mi piace molto scoprire i piccoli, grandi, segreti delle cantanti che amo; quelli legati alla loro preparazione, alle loro scelte d’interpretati, ma anche al modo in cui intervengono sulla scrittura di una canzone per adattarsela bene. Mi piacerebbe pure capire cosa pensano mentre sono lì, sole, davanti al microfono circondate dall’attenzione di un pubblico che mantiene il fiato. Come irrompono i ricordi e come si fanno guidare dalle parole”.
Quest’estate per la Rappresentante di Lista è stata un’estate di concerti.
“Sul palcoscenico ci siamo presi la libertà anche di cantare delle cose e affrontare il nostro repertorio in maniera un po’ più ‘selvaggia’ del solito, tirando fuori un’attitudine un po’ punk, anche se quello non è certo il genere che facciamo. Abbiamo esaurito la nostra corsa solo pochi giorni fa e fra i momenti più belli c’è stato il concerto allo Spring Attitude Festival di Roma. Ora ci aspetta un tempo non solo per ricaricarci, ma anche per vivere”.
Cinema, romanzi, canzoni. Cosa c’è nel futuro immediato?
“Autorialità. Il bisogno di mettere nero su bianco delle cose che non so poi se diventeranno canzoni, un libro, o la traccia di un’opera teatrale. Dopo tanto girovagare, sento di nuovo le farfalle nello stomaco. Ed è un bel segnale”.
Parliamo di canzoni. Canzoni da Riviera. Dice il proverbio che non c’è due senza tre.
“Finora non ho avuto fantasie sul prossimo Sanremo, ma mai dire mai, visto che nel nostro mestiere siamo abituati a vivere rivolgimenti improvvisi. Mi diverte sempre molto, però, l’idea che nel 1951 la prima edizione del Festival della Canzone Italiana avrebbe potuto svolgersi a Viareggio e quindi proprio lì dove sono cresciuta”.